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La ripartenza

Rivoluzione Vicenza. Estate da porte girevoli, per una squadra da rifare

Una squadra da rifondare. Quale sarà la categoria da affrontare lo si capirà meglio tra qualche giorno, in base all’iscrizione o meno della Reggina al prossimo campionato, e ovviamente questo sarà determinante per decidere i criteri secondo i quali effettuare questo stravolgimento della rosa. Come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte, infatti, allestire un parco giocatori in grado di eccellere in serie C o in alternativa di competere a buoni livelli in serie B richiede un budget e un tasso tecnico complessivo ben diversi. Lo ha imparato sulla propria pelle il Lane: si prenda ad esempio la difesa dei record promossa dalla serie C, che alla prova della categoria superiore ha palesato limiti e difficoltà evidenti. A prescindere dal campionato di pertinenza, comunque, in casa biancorossa sarà un’estate dalle porte girevoli sempre in movimento: è plausibile che tra luglio e agosto circa una quindicina di giocatori della rosa che ha chiuso il campionato esca e che altrettanti ne entrino. 

Monte ingaggi Basta raffrontare poche cifre indicative per rendersi conto di come la categoria inciderà notevolmente sulle scelte della proprietà e dei dirigenti del Vicenza. Un club di vertice di serie C ha un monte ingaggi totale di circa 6 milioni di euro; in serie B, invece, l’anno scorso in linea di massima chi si è attestato in zona playoff ha sborsato per gli stipendi oltre 10 milioni, ma ci sono stati pure club andati ben oltre come il Parma (32,5), il Monza (21,3) e il Benevento (17), con il Vicenza che si era attestato al quint’ultimo posto (7,3 milioni), precedendo solo Pordenone (7), Perugia (6,4), Cosenza (4,5) e Cittadella (3,1).

Già usciti Come noto, il 30 giugno si chiuderanno le esperienze in biancorosso dei giocatori in prestito (Contini, Boli, Lukaku, Ranocchia, Cavion, Diaw); l’unico che potrebbe poi tornare in biancorosso pare lo scledense Cavion. Tra i calciatori in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno, Maggio ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, Meggiorini andrà altrove per gli ultimi anni di carriera, Teodorczyk sarà lasciato libero. Per Cappelletti c’è un’ipotesi di prolungamento già sul tavolo e non è del tutto da escludere un rinnovo anche per Bruscagin. Non saranno esercitate le opzioni di riscatto per Crecco, Da Cruz e Bikel: per loro la valutazione complessiva tra ingaggi, valore tecnico e motivazioni personali non è ritenuta sufficiente. 

Chi parte Di certo il Vicenza proverà a far partire giocatori dall’ingaggio oneroso che non rientrano nel progetto tecnico, a prescindere dalla categoria: è il caso in primis di Longo e Jallow, ma anche di Taugourdeau e Brosco. Plausibile anche l’uscita di Proia, che il Brescia non ha riscattato ed è rientrato alla base (contratto fino al 2024) ma vanta ancora estimatori in serie B; a meno che non si decida di tentare l’azzardo di un nuovo inizio in biancorosso per il centrocampista romano, che dovrebbe scontare pure il feeling finora decisamente basso tra il giocatore e la piazza.

Chi resta Baldini ha detto che vorrebbe confermare pochi elementi come fondamenti del nuovo corso: nessuno è incedibile e l’allenatore ha preferito non fare nomi, ma ha dichiarato che terrebbe volentieri chi ha tempra e attaccamento alla maglia. Proviamo a indicarli noi: Padella e De Maio in difesa (il francese ha sottoscritto un accordo fino al 2024 quando la squadra era pressoché spacciata in fondo alla classifica); Zonta e il giovane Greco a centrocampo; Giacomelli e Dalmonte in attacco.

 

Francesco Guiotto