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SERIE C A UN PASSO

Lanerossi, tra rabbia e delusione: «Ricostruire tutto»

“Che bello è, quando esco di casa per andare allo stadio a vedere il Vicenza”. Oggi uno dei tanti cori d’amore della Sud è soffocato dalla delusione e da quella squadra, patrimonio di un’intera città, che è tutto tranne che bella da vedere. Dopo la sconfitta col Perugia regna una sorta di silenzio stampa tra i tifosi. Arrabbiati, feriti, avvelenati. Sfiduciati. Mancano tre partite e c’è aria di resa sugli spalti. Con l’eccezione di qualche cuore solitario che lunedì sera dopo la partita, prima di trovare conforto nelle uova di cioccolato rimaste, ha fatto due conti per sentirsi ancora vivo. Giampaolo Stella è uno di questi. «Ho appena fatto il biglietto per Como – ci dice -. Se guardo le prossime tre partite in calendario, penso che potremmo andare ai playout col Cosenza. L’Alessandria ha un forte vantaggio in questo momento, anche mentale, ma per me fa due pareggi e poi perde con noi». Vogliamo crederci tutti… «Rispetto ad altre partite e al netto dei problemi insanabili della squadra, ho visto più pressing e sicuramente è merito del nuovo allenatore. Però al Vicenza manca un po’ di anima. In Curva c’era grande scoramento. In un campionato normale saresti già retrocesso».

I club biancorossi Maurizio Salomoni, presidente del Centro di coordinamento dei club biancorossi, parla così: «La situazione è gravissima, non c’è la certezza matematica ancora, ma è come quando hai un caro che sta male, hai sempre la speranza che si riprenda, ma sai che devi aspettarti un certo evento. La stagione è irreparabile. Tornare in C vuole dire restare fuori dal calcio che conta. Credo che in questo momento i miracoli – sottolinea - possa farli solo la squadra, non l’allenatore. Ma i giocatori hanno grandi colpe quest’anno. Ci sono tante grandi colpe da spartire. La domanda che mi pongo e tutti ci poniamo, al di là di come finirà la stagione, è “Da cosa ricominciamo?”. La proprietà dovrà chiarire cosa vuole fare, è tutto da rifondare. Di fatto, non hai una squadra per fare la C e non ne hai una per la B. La nostra squadra quest’anno è sempre stata da retrocessione».

Il direttivo Al Centro coordinamento sono da sempre richieste misure concrete. «A breve si terrà una riunione del direttivo, saremo la voce dei club. Ci riorganizzeremo, per noi tifosi non finisce qui. Ma la società dovrà chiarire tante cose. E aspettiamo sempre quel momento di confronto più volte richiesto e finora sempre negato». Andrea Berengo (consiglio direttivo club Giancarlo Salvi) fa un discorso più ampio. Più che la stagione, il progetto. «Del campionato che sta per concludersi, dico che per manifesta inferiorità le ultime cinque squadre, il Vicenza compreso, dovrebbero retrocedere, perché il calcio dev’essere di chi merita. Ma il vero problema di questa fallimentare stagione è il settore giovanile. Con chi giocheranno i nostri giovani il prossimo anno? Non faranno un passo indietro, bensì due e si troveranno a giocare con squadre di tutt’altro livello. Questo a mio avviso è il danno peggiore. Il progetto che puntava proprio sulla valorizzazione dei giovani è abortito». «Sono molto delusa per come è stata gestita quest’annata – spiega Anna Dal Cengio -. Le cose vanno bene quando si fanno con amore, invece ho visto tanta apparenza e poca sostanza. La squadra deve vivere la città, allenarsi in città, con la possibilità di percepire cosa la gente prova per i colori biancorossi; un errore enorme allontanarsi dal tifo e allenarsi a Fellette». «Sicuramente in cinque anni nel girone A ci siamo, quello della serie C però – ironizza Marco Brusarosco -, le previsioni del patron sono state giuste. Meno marketing e più sostanza, la società a fine stagione chiarisca cosa vuole fare». 

Marta Benedetti