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L'iniziativa

Lane120, oggi con il GdV la seconda uscita. Roi, Sartea e i gol di Spinato: in viaggio con il Vicenza

Anche per questo numero la copertina è firmata da Osvaldo Casanova
Anche per questo numero la copertina è firmata da Osvaldo Casanova
Anche per questo numero la copertina è firmata da Osvaldo Casanova
Anche per questo numero la copertina è firmata da Osvaldo Casanova

Pronti per un altro viaggio? Dieci anni, altre mille storie biancorosse da gustare sul divano. Oggi, giovedì 8 aprile, col Giornale di Vicenza, uscirà il secondo numero di Lane 120, un inserto di 32 pagine che si concentrerà sul decennio 1922-1932. Sarà un altro passo di avvicinamento al traguardo dello speciale compleanno che la squadra della città festeggerà il 9 marzo 2022, compiendo appunto 120 anni. Tutti i fascicoli, 12 in tutto, hanno una loro autonomia, ma sono studiati anche per essere tenuti assieme e uniti in un unico, grande blocco di storia biancorossa.

Numerose le figure storiche presentate e descritte dai colleghi della redazione sportiva, tanti gli approfondimenti, i racconti, le curiosità legati a quel decennio particolare, non solo per il Vicenza ma per tutto il calcio italiano, coinvolto nelle grandi trasformazioni verso il professionismo.

Gli argomenti principali di questo secondo numero saranno quattro. Ampio spazio verrà dedicato al marchese Antonio Roi, storico mecenate del calcio biancorosso. Un personaggio non comune, legato indissolubilmente alla storia del Vicenza per aver esercitato a più riprese il ruolo di presidente. Appartenente alla famiglia aristocratica vicentina Roi, e nipote dello scrittore e poeta vicentino Antonio Fogazzaro, il marchese Roi assunse la presidenza del Vicenza per la prima volta nel 1928. Ritornò ad essere il massimo dirigente a metà e fine anni Trenta e inizio anni Quaranta. Si parlerà anche del mitico Campo Sartea. Dopo la prima guerra mondiale fu costruito in viale Verona e inaugurato il 22 giugno 1919. In quell'occasione il Vicenza vinse la gara contro la Triestina per 1-0 con rete di Casalini. L'impianto sorgeva proprio a pochi passi dal locale Sartea e dall'omonima fabbrica di birra (in via Luigi Faccio, dove oggi si trova la Confcommercio) tanto da venire spesso identificato con lo stesso nome: "Campo Sartea" o campo "Dea Carbonea". Giocatori e appassionati, al termine delle partite, si fermavano a bere e mangiare all'osteria.

I lettori troveranno anche un approfondimento sul rapporto tra imprenditoria e calcio, con un accento particolare sul settore tessile. Lanerossi è stata tra le prime aziende italiane a dedicarsi al mecenatismo calcistico, insieme ad altre realtà vicentine come la Marzotto a Valdagno e la Pellizzari ad Arzignano. Non potranno mancare le storie di chi, in quegli anni, ha preso per mano concretamente il Vicenza, con i suoi gol, lo spirito di sacrificio e l'attaccamento alla maglia. Pietro Spinato è un mito del calcio vicentino degli albori, che brilla negli annali come il più prolifico cannoniere biancorosso di sempre (121 gol in 204 partite tra 1926 e 1937). Il decennio 1922-1932 fu tutt'altro che banale. Nel 1929 il Vicenza precipitò fino al quarto livello della piramide calcistica nazionale ma il buio lasciò presto spazio alla luce.

 

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Marta Benedetti