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Verso la sfida playout

Lane, a Cosenza con l’elmetto. In campo e fuori sarà una guerra di nervi

Il presidente del Cosenza Eugenio Guarascio (Foto STUDIO STELLA)
Il presidente del Cosenza Eugenio Guarascio (Foto STUDIO STELLA)
Il presidente del Cosenza Eugenio Guarascio (Foto STUDIO STELLA)
Il presidente del Cosenza Eugenio Guarascio (Foto STUDIO STELLA)

In principio fu la telefonata del presidente del Cosenza Eugenio Guarascio al presidente di Lega B. Mauro Balata, col numero uno dei calabresi inorridito per il gol annullato a Caso. Una chiamata effettuata già all’intervallo di garauno direttamente dalla tribuna del Menti. Poi la dichiarazione obiettivamente fuori luogo e riferita allo stesso Balata, che il presidente «non avrebbe garantito un clima di serenità al ritorno al San Vito Marulla». 
Un’esternazione evidentemente istintiva e figlia di una rabbia del momento che crediamo lui per primo abbia poi voluto correggere a mente fredda una volta sbollita l’ira più o meno funesta. Eppure quell’ammissione poi ha scatenato l’inferno con una raffica di accuse incrociate innescando il pandemonio incontrollato dei social. Si è inoltre mossa la politica con in campo esponenti cosentini e vicentini a difendere le rispettive cause e insomma se nessuno di autorevole interverrà per raffreddare gli animi il braccio di ferro di venerdì sera a Cosenza, dentro un’arena stracolma e in un’atmosfera incandescente (atteso il soldout con oltre 20 mila sugli spalti), nasce con premesse da saloon e in un’ambiente da corrida. Tuttavia, non rassenererà certo lo spirito la denuncia ieri da parte di Maximiliano Granata, esponente cosentino dell’associazione Legalità Democratica che ha stigmatizzato un video apparso su Youtube in cui un tifoso biancorosso avrebbe pesantemente apostrofato la Calabria e i calabresi. «Questi fatti – ha tuonato Granata che ha espressamente richiesto l’intervento della Procura – non possono essere assolutamente tollerati». Altra benzina sul fuoco, elettricità diffusa e aria che si sta facendo mefitica.

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Giudice e scaramanzia Detto che il giudice sportivo intanto ha decimato mezza panchina dei rossoblù con la squalifica per un turno del direttore sportivo Roberto Goretti (sanzionato anche con 2.000 euro di multa), del team manager Kevin Marulla e del vice di Bisoli, Danilo Chiodi, tutti fermati per reiterate proteste, pure al club silano sono state comminate 2.000 euro di multa per il comportamento dei propri ultrà. I quali, secondo il referto, “al 26’ del secondo tempo avrebbero gettato in campo alcuni bicchieri di plastica vuoti”.  A Cosenza poi si stanno aggrappando anche alla scaramanzia citando un precedente beneaugurante del giugno 2018. Sempre contro una formazione biancorossa, annotano i cronisti locali: allora era il Sudtirol guidato in panchina dal valdagnese Paolo Zanetti, lo scenario la semifinale playoff di C. Come in questa occasione all’andata la spuntarono i bolzanini 1-0 con rete pure qui al 90’ del prodotto di casa Cia. E nella rivincita in un impianto stracolmo di 24.200 tifosi il Cosenza la ribaltò nel finale con le reti dell’ex Lane, Baclet e l’autogol in pieno recupero di Frascatore volando in finalissima. 

Pretattica Intanto dal quartier generale del Cosenza non filtra praticamente nulla. L’ordine di scuderia è non concedere il benché minimo vantaggio alla vigilia alla ciurma di Baldini. Ergo si è appreso soltanto che nella seduta di sabato il gruppo ha svolto una sessione tattica con partitella conclusiva direttamente sul prato dello stadio.

Vincenzo Pittureri