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Il Barba segna ancora e il Lane si lecca i baffi

Eugenio Marzotto INVIATO A CARPI Finisce con un pari che vale tanto, per come è arrivato, in un campo difficile e soprattutto perché si può solo migliorare. Un punto di qualità, quello dei piedi buoni e del bel calcio ma con tanta, troppa sofferenza. Di cose da aggiustare ce ne sono ma non perdere contatto con le prime per adesso è tanta roba. Vandeputte e Rigoni in campo sono il futuro, tutto in mano di Di Carlo. Prima delle 19 un arcobaleno squarcia il cielo di Carpi mentre per via Carlo Marx e corso Lenin il traffico porta verso il centro storico. La cittadina da 71mila abitanti festeggia la Notte di fine estate e in corso Alberto Pio è un susseguirsi di tavoli da aperitivo, palchi di band minori e belle donne impegnate nello struscio. Il calcio sembra affare per pochi, Carpi-Vicenza la vedranno allo stadio Cabassi un migliaio di persone, poco meno della metà saranno vicentini giunti nella terra dello gnocco fritto con tanta curiosità dopo un fine mercato scoppiettante. Nella curva ospiti-velodromo i 460 ultrà biancorossi si accendono già al fischio d’inizio dominando il Cabassi. Di Carlo riparte dalle certezze, Arma in campo nel tridente visto una settimana fa, in mezzo la regia passa stabilmente a Cinelli con Zonta ed Emmanuello confermate mezzali, dietro la difesa che convince di più. Tradotto: si aspetta lo Scoppa migliore, Rachid sta meglio di Guerra, Vandeputte da giocarsi a partita in corso. Per Luca Rigoni ci sarà tempo, convocato, siede in panchina. L’esame è di squadra e Di Carlo l’ha detto in conferenza stampa venerdì, a Carpi si va a capire di che pasta è fatto il Vicenza contro una formazione a punteggio pieno e bomber Vano a 4 gol. Sono due squadre speculari Carpi e Vicenza, è ancora una volta il lavoro degli attaccanti a fare la differenza: pressing alto, movimento e centrocampi cattivi sui portatori di palla. Le scelte in mezzo al campo viaggiano a tempo zero, non c’è alternativa, velocità, velocità, velocità. Lo chiede Di Carlo, lo chiede il tecnico di casa Giancarlo Riolfo. La differenza la dovrà fare la qualità in campo e il Lane ne ha di più. Al 13’ il Carpi ha l’occasione per fare male, Vano conquista palla su Cappelletti, palla a Biasci che ha la palla per fare male, sinistro fuori di poco. Giacomelli svaria dove vuole ma nei primi 17 minuti si segnala soprattutto per due principi di rissa, Mimmo gli fa cenno di usare la testa. Al 33’ Biasci ha la palla dell’1-0 e si sta chiedendo ancora come l’ha sbagliata. Cross da destra, torre di Vano, palla sul dischetto per il numero 28 che spara da solo ciccando la palla. Vicenza graziato. Nel finale terza con occasione per il Carpi, l’arbitro non fischia un sospetto fallo su Cappelletti che stava riparando un errore di Marotta, Saber si invola ma spara alto. Un minuto dopo la palla gol è del Lane, azione concitata in area, Bruscagin la mette in mezzo e a due passi da Nobile, Zonta spara a botta sicura, parata che ha del miracoloso. SECONDO TEMPO. Ci vuole di più contro un Carpi fisico e organizzato ma al 5’ del secondo tempo la doccia fredda: azione dalla destra del Carpi, cross che Bruscagin tenta di arpionare ma la palla finisce a Maurizi che batte Grandi. Due minuti la palla del pareggio ce l’ha Arma che dopo uno scambio con Zonta si trova a tu per tu con Nobile, parata. Ci vuole una scossa, si scalda Vandeputte. I ritmi si alzano, il Carpi trova spazi con il solito Vano che è un’ira d’iddio. Al minuto 11 il belga fa il suo esordio, Jari al posto di Emmanuello. Rigoni, l’uomo che non aveva il ritmo partita, entra in campo al 19’ al posto di Zonta mentre Guerra sostituisce un evanescente Arma. Vandeputte si sposta a destra a rinforzare l’attacco a taglie small. Al 25’ Grandi fa il miracolo su palla vagante in aria ma due minuti dopo che il Vicenza fa vedere davvero cos’è, Padella esce dall’area, passa a Vandeputte che lancia in verticale Marotta, Barbagol si trova davanti al portiere e lo fredda con un mezzo scavetto. Tre passaggi. C’è spazio anche per Magalini in campo, il diesse protesta un minuto dopo per un possibile rigore sul belga su lancio di Jack. Roba da moviola. A un quarto d’ora dalla fine Di Carlo lancia un segnale al gruppo: “Voglio vincere”. Mette in campo Zarpellon e Saraniti, gente fresca per l’assalto finale. Meno di dieci minuti alla fine, il Vicenza sembra averne di più di fronte ad un Carpi che sente la stanchezza. I tre punti non arrivano, ma arrivano tante indicazioni su gioco, giocatori e rosa. Ieri però una certezza c’è stata, il primo esame di maturità è stato superato. •

Eugenio Marzotto