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Il Vicenza che verrà

Baldini e la prima regola: «Nel mio Lane non c’è posto per chi non vuole lottare»

Al Galà del Pallone d’oro ospiti il tecnico Francesco Baldini e il diesse Federico Balzaretti (COLORFOTO-TROGU)
Al Galà del Pallone d’oro ospiti il tecnico Francesco Baldini e il diesse Federico Balzaretti (COLORFOTO-TROGU)
Al Galà del Pallone d’oro ospiti il tecnico Francesco Baldini e il diesse Federico Balzaretti (COLORFOTO-TROGU)
Al Galà del Pallone d’oro ospiti il tecnico Francesco Baldini e il diesse Federico Balzaretti (COLORFOTO-TROGU)

«Una cosa solo prometto. Qui non c’è più posto per gente che non abbia voglia di lottare, ho bisogno di gente felice di indossare questa maglia». È un Baldini già in versione campionato quello visto al Gran Galà del Pallone d’Oro che ha avuto come cornice il Golf Club di Brendola. Sono giorni di mercato, di programmazione e di costruzione della squadra ma il tecnico del Vicenza ha voluto prima di tutto mettere l’accento sulla mentalità che il nuovo Lane dovrà avere: «Se non saremo umili non faremo tanta strada, con me si corre, si lavora tanto e senza questo approccio non c’è spazio in questa squadra». 

I giovani Avviso al nucleo storico del Lane e ai nuovi arrivi dunque e mentre sul fronte mercato c’è da segnalare l’interessamento del Vicenza per il centrocampista offensivo Kaleb Jimenez Castillo di 19anni (cartellino della Salernitana) in prestito al Seregno, sul futuro prossimo l’allenatore biancorosso guarda al prossimo ritiro del 23 luglio in Altopiano: «Logico che tutti gli allenatori vorrebbero avere la squadra già pronta, ma questo nel calcio di oggi è impossibile. E poi c’è un aspetto da considerare, quest’anno ci saranno tanti giovani da formare, da allenare, fargli capire il mio gioco e i movimenti da adottare in campo. Li abbiamo portati a Vicenza presto, così avranno più tempo per assimilare i miei concetti di gioco. Logico che se arriva un trentenne a fine mercato con esperienza, avrò meno bisogno di spiegargli certe cose e lavorerò su altri aspetti. Conta l’amalgama, sapersi calare nella realtà della serie C che è difficile con campi ostici, duri da superare come sarà quello di Arzignano».

Pressione Menti Sì, perché la vera novità di questo pre campionato è proprio questa: l’alto numero di giovani di proprietà, con l’ex Catania, Riccardo Cataldi (21enne) che rischia di essere alla sua età uno dei più esperti del gruppo. Lo sloveno 19enne Begic è solo l’ultimo acquisto di prospettiva innescando concetti inediti di proprietà e valorizzazione, lontani da anni in zona Menti. Ora è tempo dell’affondo di mercato, trovare le pedine per fare il salto di qualità, giocatori forti ed esperti che non sentano la pressione delle responsabilità e dell’obbligo naturale di essere promossi già nella prossima stagione. Il diesse Federico Balzaretti, intervenuto anche lui al Galà del Pallone d’Oro, è stato chiaro: «Con la pressione bisogna saper convivere e farla diventare energia positiva. Giocare al Menti dev’essere un orgoglio non un problema».

Il modulo Il confronto serrato tra mister e diesse in questi giorni è concentrato sui giocatori da schierare nella prossima stagione, ma molto dipenderà dal modulo che vorrà adottare Francesco Baldini. L’idea di partenza dovrebbe essere quella di schierare una difesa a tre, andando così a sviluppare un 3-4-3 o in alternativa un 3-5-2 con tutte le variabili. E quindi bisognerà capire quali saranno gli interpreti. A cominciare da Cataldi che ha caratteristiche più da play in un centrocampo a tre rispetto al ruolo di mezzala. C’è tempo per capirlo, magari nelle prossime settimane quando si attendono i colpi veri di mercato.

Eugenio Marzotto