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La sfida

Alessandria-Vicenza, quella volta che vinsero loro. Il gol di Rivera, i ricordi di Girardo e Agnoletto

L’immagine che fissa i ricordi di quell’Alessandria-Vicenza 3-1. Il terzo dei Grigi è il giovane Gianni Rivera
L’immagine che fissa i ricordi di quell’Alessandria-Vicenza 3-1. Il terzo dei Grigi è il giovane Gianni Rivera
L’immagine che fissa i ricordi di quell’Alessandria-Vicenza 3-1. Il terzo dei Grigi è il giovane Gianni Rivera
L’immagine che fissa i ricordi di quell’Alessandria-Vicenza 3-1. Il terzo dei Grigi è il giovane Gianni Rivera

Alessandria-Vicenza, sfida da cuore e batticuore. Come nel campionato 1959-1960, al termine del quale l'Alessandria di un certo Rivera retrocesse, mentre il Vicenza allora allenato da Lerici chiuse con un onorevole decimo posto. Allora era Serie A. Giornata 24, domenica 27 marzo. Si gioca al Moccagatta, proprio dove Alessandria e Vicenza si sfideranno domani sera. I Grigi si scatenano. Segnano Giacomazzi, Tacchi su rigore e Rivera al 69'. Sì, il Golden boy. In campo con l'Alessandria gioca anche il vicentino Antonio Girardo, nato e cresciuto, tuttora vivente, a Monticello Conte Otto. Nel Vicenza di Lerici tra i pali c'è Battara, giocano Savoini e Zoppelletto, e sulla sinistra Marcello Agnoletto, originario di Montebelluna e oggi residente ad Asolo, uno dei pochi a salvarsi nel naufragio dello stadio Moccagatta, autore tra l'altro del gol della bandiera all'89'. 

Classe 1937, Antonio Girardo disputò una signora carriera come mediano, legando il proprio nome soprattutto al Napoli, la squadra di cui vestì la maglia per 8 stagioni dal 1960 al 1968, mettendo insieme 201 presenze. Ironia della sorte, lui vicentino doc e tifoso del Lane, al Vicenza non giocò mai. Mentre nell'Alessandria sì, dal 1955 al 1960. «È il mio grande rammarico - spiega Girardo -. Io sono tifoso del Lanerossi da sempre e non potrebbe essere altrimenti visto che sono nato e cresciuto a Vicenza dove tuttora vivo con mia moglie Sonia. Giocai solo nella Ronzani, prima di essere acquistato dall'Alessandria che all'epoca mi propose dei bei soldi. Un'opportunità che feci fatica a non cogliere. In quella partita del 27 marzo 1960, ricordo che i tifosi vicentini mi beccarono assai – dice Girardo -, non sopportavano che io, vicentino, militassi nell'Alessandria. Comunque poi i conti nel calcio si fanno sempre alla fine. E al termine di quel campionato l'Alessandria retrocesse, il Lane invece si salvò bene. Ma il Vicenza è sempre nel mio cuore, spero che domani sera abbiano la meglio. Non posso pensare che il mio Vicenza retroceda». 

Antonio Girardo (a sinistra) e Marcello Agnoletto (a destra)
Antonio Girardo (a sinistra) e Marcello Agnoletto (a destra)

Poi c'è Marcello Agnoletto, un novantenne brillante, con la voce squillante, che risponde al telefono dalla sua casa di Asolo. Ricorda con piacere le tre stagioni al Lane. «Forza Vicenza sempre! - esordisce -, ho sempre la pelle d'oca quando penso ai biancorossi. Sono stati tre anni stupendi, indimenticabili». Ex ala sinistra, Agnoletto si mise in mostra con la maglia del Padova agli inizi degli anni Cinquanta: fu protagonista della scalata dalla B alla A dei biancoscudati, col paròn Rocco allenatore, prima di essere acquistato dalla Sampdoria. Una sola stagione con i blucerchiati, poi la chiamata del Lanerossi. 
«La più bella della mia vita». Tre stagioni in serie A, 64 presenze e 3 gol. La rete della bandiera segnata contro i Grigi nella partita del 1959-1960. Compagni di squadra diventati amici fraterni, come Giulio Savoini, Gigi Menti, e prima Sergio Campana. «Nascevano tante amicizie allora – spiega Agnoletto - con l'avvocato Sergio Campana al Vicenza fu qualcosa di straordinario, lui fu il testimone delle mie nozze unitamente a Franco Luison. Forza Lane, ora niente scherzi. Questa salvezza va conquistata a tutti i costi. Che emozione la bolgia del Menti, giocare là era fantastico». Agnoletto conserva sul terrazzo di casa un bandierone biancorosso. Non vede l'ora di farlo sventolare in caso di salvezza. Ma nel dubbio, lo agita ugualmente. «Forza Lane!».

Marta Benedetti