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L’INTERVISTA

«Abbiamo sempre creduto nella rimonta»

Apotropaico Brocchi sotto la curva con la maglietta portafortuna   CISCATO
Apotropaico Brocchi sotto la curva con la maglietta portafortuna CISCATO
Apotropaico Brocchi sotto la curva con la maglietta portafortuna   CISCATO
Apotropaico Brocchi sotto la curva con la maglietta portafortuna CISCATO

«Sono stravolto». Cristian Brocchi esordisce così nel commentare la partita. Dopo il fischio finale l’urlo liberatorio in campo a dare l’idea di quanto fosse importante vincere questa partita per dare un senso al finale di campionato. E il successo è arrivato dopo una prestazione convincente per l’allenatore. «Un bel primo tempo da parte nostra: abbiamo creato, fatto buone cose e anche dopo il rigore sbagliato, che avrebbe potuto deprimerci, abbiamo continuato a tenere campo. Nella seconda frazione di gioco per 7-8 minuti ci siamo un po’ spenti, però poi i cambi ci hanno dato energia e infatti siamo riusciti a trovare i gol. Cosa ha pensato quando Da Cruz ha fallito il rigore? Purtroppo quest’anno va così, ne abbiamo sbagliati parecchi. Capita. Magari anche cambiando rigorista? Vi ricordo che hanno già sbagliato Teodorczyk, Diaw, lo stesso Da Cruz un’altra volta. Il rigorista per eccellenza, si sa, è Meggiorini, quando è in campo li calcia lui, non per nulla i due che ha tirato li ha anche segnati. Dire che Da Cruz è un rigorista dopo due errori può apparire strano ma vi assicuro che è così. E comunque da fuori può sembrare facile trasformare un rigore e invece vi garantisco che in campo non è così. Non è un caso che l’1-0 nasca da un’azione organizzata proprio dai tre che erano entrati da poco: Giacomelli, Meggiorini e Zonta. Per prima cosa è importante averli i cambi per poterli fare, poi, lo dico sempre, possono farti vincere o perdere la gara, oggi sono stati senza dubbio efficaci. Cavion stava facendo bene come mai ha deciso il cambio con Zonta? Intanto Loris è un ragazzo meraviglioso, meriterebbe di giocare quanto Cavion e Bikel, ma forse ultimamente è un po’ più stanco dei tre perché ha giocato tantissimo. Al 90’ si è visto Maggio che a 40 anni si è fatto ancora una sgroppata per arrivare al cross. Ci sta dando molta personalità, è eccezionale, ha giocato ai più alti livelli e non è un caso, gli mancano poche partite per chiudere la carriera e vuole farlo nel migliore dei modi con la maglia del Vicenza. Come valutare questi tre punti in funzione della classifica? Pesano, anche perché arrivano dopo due sconfitte e c’era la delusione per non aver fatto risultato in casa col Parma. Volevamo agganciare le squadre che ci precedevano: due mesi fa nessuno pensava che prima di oggi saremmo stati a 4 punti dall’Alessandria e a 3 dal Cosenza. Qualcosa di buono evidentemente si è fatto. Il campionato del Vicenza comincia adesso? No, è iniziato a gennaio e quello che vediamo oggi è il frutto di tutto quello che a Vicenza facciamo e viviamo durante la settimana, dalle critiche al lavoro svolto. Noi dentro lo spogliatoio forse siamo gli unici che veramente hanno sempre creduto nella rimonta e crediamo anche di poter arrivare dove noi vogliamo.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alberta Mantovani