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Valdagno-Schio, un derby che fa la storia

Domenica allo stadio dei Fiori di Valdagno, dopo 21 anni dall’ultimo match (nel Cnd), andrà in scena una gara ricca di storia tra due nobili decadute del calcio italiano: i biancocelesti del Valdagno e i giallorossi dello Schio. IL CALCIO A VALDAGNO. Nel 1926 nacque l’Unione sportiva Pasubio Valdagno, diventata due anni dopo Associazione Calcio Valdagno, che nel 1933 assunse la denominazione di “Dopo lavoro aziendale Marzotto Valdagno”. Con questa denominazione la compagine laniera ha ottenuto le migliori soddisfazioni: 10 stagioni in serie B e 29 in serie C, tra vecchia terza serie e negli anni ’90 come Valdagno in serie C2 fino al campionato 1996-97 (per poi cedere il titolo al Thiene). Nel 1951 la prima storica vittoria agli spareggi in serie C: i biancocelesti vinsero la finale contro il Marzoli Palazzolo allo stadio Mazza di Ferrara. Poi annoveriamo un decennio di militanza nel campionato cadetto: l’allenatore era Gino Costenaro di Breganze. In quegli anni il miglior piazzamento fu un quarto posto nella stagione 1957-58 con i lanieri guidati dall’ungherese Imre Senkey. Sono tre le avversarie blasonate da ricordare: la Roma nel suo unico campionato di serie B giocò a Valdagno il 28 ottobre 1951 e s’impose per 3-1; al ritorno nella capitale vinsero sempre i giallorossi per 3-1 il 30 marzo 1952. Un’altra sfida memorabile fu col Torino: contro i granata sia all’andata, al mitico stadio Filadelfia, che al ritorno, la partita finì a reti bianche. Era il campionato cadetto 1959-60. In Coppa Italia 1958 il sorprendente Marzotto Valdagno che aveva vinto il girone perse negli ottavi di finale di Coppa Italia con la Lazio per 2-1 davanti a 20 mila spettatori: era il 6 settembre 1958. Nel 1960-61 la retrocessione dalla B. IL CALCIO A SCHIO. Il calcio a Schio arrivò nel 1903 e si praticava nella locale palestra Fortitudo. Nel 1912 Mario Plebani, Giovanni Bordoni e Giuseppe Santacaterina fondavano l’Unione Sportiva Giuseppe Milano in onore del capitano della Pro Vercelli. L’anno successivo la società mutò nome in Schio FootBall club. Il primo terreno di gioco fu il campo della Valletta dei Frati. Con la fine della Grande guerra lo Schio fu la seconda squadra dopo il Vicenza ad affiliarsi alla FIGC. Dopo uno spareggio contro l’Ellade di Verona fu promosso in 1a categoria, l’attuale serie A che all’epoca era divisa in gironi regionali. Fu il Senatore G. Rossi che regalò alla squadra il campo Pasubio. Fu il terreno di gioco con il quale la compagine scledense partecipò al suo ultimo campionato di 1a Categoria. Dopo la riforma del campionato, avvenuta tra le due guerre, ci fu un declino per l’undici giallorosso. Alla fine degli anni ’30 avvenne un fatto nuovo: lo Schio diventò Lanerossi Schio Calcio, seconda realtà a chiamarsi Lanerossi nella storia dopo i bianconeri del Lanerossi Piovene. Nel campionato 1940-41 perse per due punti, dopo un importante match contro la Fiumana, l’accesso agli spareggi per la serie B: la squadra istriana si classificò a 36 punti, lo Schio a 34. L’ultima presenza dello Schio in serie C fu nel 1947-48 quando nel dopoguerra il campionato fu nuovamente modificato. Lo Schio finì a giocare in promozione. Poi anni in serie D interregionale e l’ultima apparizione tra i semi professionisti nel Cnd 1997-98. Curiosità nel 1940-41 il Lanerossi Schio partecipò alla Coppa Italia maggiore (unica partecipazione) venendo eliminato proprio dal Marzotto Valdagno per 1-0 grazie all’autorete di Ronzani al 110’ minuto: era il 22 settembre 1940. •

Alessandro Lancellotti

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