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Calcio

Terremoto Juve: si dimette tutto il Cda. Agnelli lascia. Voci sul ritorno di Del Piero

Decisione presa durante un consiglio straordinario. Indicato Gianluca Ferrero come nuovo presidente.
Juventus, il presidente Andrea Agnelli e il vice presidente Pavel Nedved (Foto ANSA/STRINGER)
Juventus, il presidente Andrea Agnelli e il vice presidente Pavel Nedved (Foto ANSA/STRINGER)
Juventus, il presidente Andrea Agnelli e il vice presidente Pavel Nedved (Foto ANSA/STRINGER)
Juventus, il presidente Andrea Agnelli e il vice presidente Pavel Nedved (Foto ANSA/STRINGER)

Colpo di scena alla Juventus. L’intero consiglio di amministrazione, a partire dal presidente
Andrea Agnelli, si è dimesso nella serata di lunedì 28 novembre. Una decisione maturata al termine di una lunga riunione del cda straordinario convocato nel pomeriggio alla Continassa. Nella documentazione esaminata dal consiglio «i nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021»; il consiglio bianconero ha «nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati dalla società di revisione Deloitte&Touche».

Finisce l'era Agnelli

Finisce così l’era di Agnelli, 12 anni alla guida della società, con nove scudetti consecutivi, altri trofei, due finali di Champions, un colpo clamoroso come l’ingaggio di Cristiano Ronaldo. E poi la parabola discendente con l’inchiesta sui bilanci, nel mirino dei magistrati, le "manovre stipendi" e le plusvalenze e le critiche della Consob. Un periodo tormentato, con i conti pesantemente in rosso, -253 milioni quest’anno dopo la perdita di 209 dell’esercizio precedente, e molto amaro anche sul campo con la squadra eliminata dalla Champions League già nella fase a gironi e lontanissima dalla capolista Napoli in campionato. E i mugugni del tifosi, critici verso la dirigenza soprattutto per la scelta di riaffidare la squadra al tecnico
Allegri.

Procura e Consob

Passaggi, quelli giudiziari, con le perquisizioni della Guardia di Finanza, e di Borsa, che hanno fatto rinviare per due volte l’assemblea degli azionisti, slittata prima da fine ottobre al 23 novembre e poi al 27 dicembre. Un campanello d’allarme che qualcosa di insolito stava succedendo. La dirigenza, che aveva già presentato le sue contro-deduzioni all’organo di vigilanza della Borsa, si è convinta a rivolgersi ad altri esperti. Ed è proprio dalle accuse della Procura di Torino e dalle osservazioni della Consob che è partita la lunga riflessione che ha portato il cda bianconero a presentare le dimissioni chiedendo al solo amministratore delegato Maurizio Arrivabene di restare nel suo ruolo nella fase-ponte fino al 18 gennaio 2023, quando è stata convocata l’assemblea degli azionisti che dovrà approvare il nuovo cda. Ma nel club bianconero, sempre considerato un blocco granitico, è venuta meno la compattezza dice a chiare lettere lo stesso Agnelli nella lettera aperta diffusa questa sera nel pieno del ciclone:
«Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento - ha scritto il presidente bianconero - bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di
ribaltare quella partita».

Voci di un ritorno di Del Piero

Si apre quindi una nuova era nella storia della Juventus. Se nel passaparola dei tifosi prendono quota i nomi di Del Piero e Chiellini, mentre crescono le voci su un ruolo per Alessandro Nasi, il primo passo è la nomina di Maurizio Scanavino direttore generale, un incarico che gli ha conferito il cda dimissionario «al fine di rafforzare il management della società». Scanavino, tuttavia, manterrà le sue cariche nel gruppo Gedi, di cui è amministratore delegato.

Gianluca Ferrero sarà il nuovo presidente: chi è

È Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, l’uomo che EXor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, indicherà come presidente della società bianconera. Ferrero - spiega Exor - possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l’incarico. Exor comunicherà la lista completa dei candidati per il rinnovo del cda entro i termini di legge, cioè 25 giorni prima dell’assemblea del 18 gennaio.

Dalla scelta di Ferrero per la presidenza emerge l’intenzione di Exor di disegnare per la Juventus un consiglio forte, di profilo tecnico, in grado di affrontare tutti i temi legali e societari nei vari procedimenti aperti. Appare evidente l’intenzione di fare concentrare quindi il nuovo direttore generale Maurizio Scanavino sulle scelte operative e gestionali.

Ferrero, nato a Torino nel 1963, laureato in Economia e Commercio nel 1988, è presidente del collegio sindacale di Fincantieri., Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property., P. Fiduciaria, Emilio Lavazza Sapa, Gedi Gruppo Editoriale, Nuo e Lifenet. Ricopre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding. È vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte e componente del consiglio di amministrazione di Italia Independent Group, di Lol srl e di Pygar srl.

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