<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il dopo partita

Vicenza-Triestina, Vecchi: «Stiamo facendo bene. È prezioso il lavoro di tutti»

Le parole del tecnico biancorosso al termine della vittoria casalinga contro gli alabardati
Vicenza-Triestina, mister Vecchi nel dopo partita

«Il nostro percorso è giusto. Ed è importante». È legittimamente soddisfatto Stefano Vecchi al termine della gara. «Abbiamo concesso molto poco - dice l'allenatore del Vicenza - e nel secondo tempo ci sono state delle ripartenze con cui avremmo potuto far male. C'è una cosa da sottolineare: non mi piace quando difendiamo bassi, ma in fase di non possesso stiamo facendo bene, i compagni si aiutano. È prezioso il lavoro di tutti, a partire da quello degli attaccanti. Ogni giocatore sa che se sbaglia potrà contare su un compagno che lo aiuta. E in questo contesto succedono cose come quelle che hanno portato al primo gol: la pressione ci porta a rubare palla, l'azione da difensiva diventa offensiva e con le qualità dei nostri giocatori si può essere pericolosi».

A fine gara i biancorossi sono andati sotto la curva, mentre Vecchi è stato applaudito dalla tribuna. «A me - riprende il tecnico - non piace andare sotto la curva. Ma non perché non voglia, anzi. È bello sentire i cori ed essere sostenuti. Il fatto è che è giusto che sotto la curva vadano i giocatori. Poi è chiaro, mi ha fatto piacere essere applaudito dalla tribuna».

L'allenatore è costretto a fare i conti con qualche indisponibilità: «Al di là dei giocatori che non ci sono, c'è chi è acciaccato e non si tira indietro, come ad esempio Cavion, che vuole esserci comunque e rischia di suo». Vecchi poi si sofferma su alcuni singoli. «I giovani? Hanno le qualità per essere protagonisti. Sandon giocava in B, perché non deve giocare adesso? Talarico e Tronchin hanno fatto bene in altre piazze e possono farlo anche qui a Vicenza. Tronchin, tra l'altro, ha intelligenza tattica e un impatto fisico importante. E poi ci sono i giocatori d'esperienza, con in testa Ronaldo che ha alzato il livello ed è arrivato... al suo livello».

Giancarlo Tamiozzo