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Serie C

Vicenza-Pro Sesto, Thomassen: «L'obiettivo è concretizzare di più le occasioni create»

Alla vigilia della partita di ritorno del primo turno nazionale dei playoff. Si ricomincia dall'1-2 di giovedì
Il tecnico del Vicenza Dan Thomassen
Il tecnico del Vicenza Dan Thomassen
Verso Vicenza-Pro Sesto, la conferenza stampa di Thomassen

Il cammino dei playoff è lungo, ammesso di passare si troveranno squadre che non perdonano gli errori, sul secondo gol della Pro Sesto gli errori sono stati gravi... «Abbiamo fatto tre errori in quell'azione, non uno, hanno sfruttato molto bene una giocata che noi avevamo chiuso molto bene. Sono stati errori di valutazione più che di errori tattici. Ronaldo? I giocatori vanno accettati per quello che sono, lui può avere predisposizione offensiva, dove ha fatto benissimo anche nei calci da fermo. Chiaro che magari paga in altri settori anche se non vedo difficoltà nelle rincorse anche se non è il suo punto forte. La società è sempre presente, ci asseconda e ci sostiene, anche col presidente e i soci. Ci fa piacere, ci sentiamo seguiti e in piena fiducia. Ma questo non da ora». 

«Mi aspetto una gara simile a quella di andata, mi aspetto quello. Loro probabilmente saranno prudenti, hanno una ottima fase difensiva e riduce bene gli spazi ma brava a ripartire con molti giocatori, ha bene a mente i principi del calcio. Sono una squadra che quando ha la palla vuole giocare a calcio. Le dichiarazioni del presidente della Pro Sesto? Io non ci penso, devo sperare che loro si preoccupino di noi, non dell'altro. La gara non è stata condizionata dagli arbitri all'andata, non vedo motivi per parlare di questo».

Come valuta l'errore di Rolfini: «È un errore che non si deve fare, ha chiesto scusa, ma deve stare sul pezzo perchè ci sono altre gare da giocare. Il Menti? Importante, ma l'atteggiamento deve esserci sempre non solo perchè ci sono i tifosi, loro servono ad intimidire gli avversari a creare il clima giusto, stimolante. Sono tanti e si fa sentire sia quando fai bene che quando fai male»

Impressione è che questa squadra giochi sempre sotto le sue possibilità, forse per questo viene accusata di superficialità, perchè non si riesce a fare una gara ottima anche sul piano della cattiveria? «Non sono d'accordo, il primo tempo con la Pro Sesto siamo stati aggressivi ed eravamo presenti in campo, abbiamo avuto difficoltà dopo il gol. Quando giochiamo al meglio si esprime al massimo, il problema è farlo per tutta la gara. Ma quando la squadra va fa male».

Si era già visto comunque il Vicenza sgonfiarsi dopo una rete presa, che spiegazione c'è? «Tempo per dare risposte a questa domanda non c'è, bisogna solo lavorarci sopra. È vero che reagiamo male agli episodi negativi, dobbiamo sistemare questa cosa perchè poi vediamo che le partite le riprendiamo sempre in mano. Ierardi? Capisco che sia stata una sorpresa non schierarlo dall'inizio. Ma io devo valutare tante cose, soprattutto per i giocatori che rientrano da infortuni. Rifarei quella scelta sulla base delle informazioni che avevo prima di giovedì. Poi capisco che a posteriori e dopo il gol che ha fatto possa risultare una scelta strana. Valietti intanto rientra, anche lui viene da pochi giorni di allenamento, averlo è positivo ma ha pochi allenamenti nelle gambe. Dalmonte sta bene, questa sarà una gara che richiederà pazienza e qualità. Ci sono giocatori che possono darci molto sul piano tecnico e altri che sanno gestire meglio le situazioni offensive»

«All'andata l'avversario è stato più efficace di noi. Non credo siamo stati superficiali, chi è davanti alla porta non credo non voglia segnare... A volte a noi manca la capacità di stare in partita 90 minuti. Un gol si può prendere ma il secondo è figlio di una reazione al primo gol. Non si doveva prendere. Non si deve cambiare modo di giocare anche se si prende una rete, sopratutto se vedi che le cose stanno funzionando.»

Il tecnico del Vicenza Thomassen analizza il momento dei biancorossi e alla vigilia della gara farà il punto della situazione indicando le strategie per rimontare la sconfitta della sfida d'andata.

Federico Ballardin