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Martedì al Menti

Vicenza-Juventus Next Gen: una notte magica per rimettere il Lane sulla strada della B

Grande attesa per la finale di ritorno della Coppa Italia di Serie C. L'eventuale conquista del titolo accorcerebbe il percorso nei playoff.
Dan Thomassen vuole condurre il Vicenza alla conquista della Coppa Italia
Dan Thomassen vuole condurre il Vicenza alla conquista della Coppa Italia
Dan Thomassen vuole condurre il Vicenza alla conquista della Coppa Italia
Dan Thomassen vuole condurre il Vicenza alla conquista della Coppa Italia

Quasi ci siamo. Martedì alle 20.30, in un Menti gremito, si giocherà la finale di ritorno della Coppa Italia di Serie C. Il Vicenza, forte della vittoria per 2-1 dell'andata, ospiterà la Juventus Next Gen. C'è grande attesa tra il popolo biancorosso. C'è voglia di alzare al cielo la coppa. C'è bisogno, finalmente, di sorridere. Serve una notte magica. Per svariati motivi.

I vantaggi pratici

Cominciamo dalla cosa che realmente conta: la rincorsa alla B. Sfumata la possibilità di tornare tra i cadetti con la vittoria del campionato, i biancorossi sono attesi dai playoff. Un percorso lungo, accidentato e carico di incognite. Ecco, vincere la Coppa consentirebbe al Lane di accorciare sensibilmente questo tragitto. La conquista della coccarda dà infatti diritto a saltare le due partite "del girone" e ad accedere direttamente alla fase nazionale. Per carità, resta comunque una via crucis calcistica, ma i vantaggi non sono di poco conto. "Tagliare" la prima fase significherebbe infatti evitare due turni e - soprattutto - non confrontarsi con la tagliola delle sfide secche, che possono sempre riservare amare sorprese. Per come è fatta questa squadra, infatti, è ragionevole pensare che possa dare il meglio di sè nei confronti con andata e ritorno. Anche perché gli ulteriori vantaggi sono la seconda partita in casa e il passaggio del turno in caso di parità (di risultati e gol) al 90' del ritorno.

L'ambiente

C'è poi un altro aspetto che non va assolutamente sottovalutato: il tono dell'umore. Martedì davvero si potrà cantare "che bello è, quando esco di casa, per andare allo stadio a vedere il Vicenza". Sì, sarà bello prendere parte a un evento con undicimila persone. Sarà bello vivere le iniziative legate al mito dei miti, quello di Paolino Rossi. E - incrociando le dita - potrebbe essere bello alzare al cielo la Coppa Italia, per quanto di C. La gente che ama il Lane ha un disperato bisogno di avere una gioia, di esultare per qualcosa. Qui negli ultimi venti e passa anni s'è fatto festa solo per i playoff di B con Marino e per la promozione tra i cadetti con Di Carlo. Poi solo una lunga serie di delusioni, amarezze e fallimenti (anche nel senso puramente giuridico del termine... ). Resta la certezza che i destini, nel calcio come nella storia, non sono immutabili e irreversibili. E se martedì sera arrivasse un segnale in questo senso...

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Come ci si arriva

Non bisogna però perdere di vista la realtà. L'eventuale vittoria della Coppa Italia costituirebbe un ottimo motivo per festeggiare, ma allo stato attuale delle cose il bilancio stagionale è negativo, coccarda o non coccarda. Il bersaglio grosso, la vittoria del campionato, è stato mancato. Siamo al terzo allenatore e la squadra presenta degli evidenti limiti non visti in fase di costruzione e non corretti in corsa. Recriminare, comunque, non serve. Il Vicenza, con un bel percorso, s'è guadagnato il diritto a giocare una finale che è comunque prestigiosa e che - come si diceva - potrebbe garantire una specie di telepass per arrivare alla B attraverso i playoff. In quest'ottica, quindi, non ha alcun senso parlare di "coppetta" ed è totalmente improprio fare paragoni con la memorabile conquista della Coppa Italia nel 1997. Erano altri tempi, c'erano altri uomini ed era pure un altro calcio. Ora, piaccia o non piaccia, il Lane è in C e proverà a vincere la Coppa Italia di C.

La squadra

Sul piano tecnico la partita di martedì presenta delle insidie. Ovviamente il successo conquistato allo Stadium è un bel tesoretto (RIVEDI GOL E HIGHLIGHTS), ma contro gli avannotti della Juve vanno bandite le distrazioni. La squadra di Massimo Brambilla e del suo vice Mirko Conte, già roccioso difensore del Vicenza, dispone infatti di una cifra tecnica invidiabile. Poi si sa, gioventù e discontinuità sono limiti non da poco. Ma guai a pensare che sarà facile. Perché non lo sarà. Il Lane, ovviamente, dovrà fare la sua parte. Dan Thomassen sta cercando di dare ordine ed equilibrio alla squadra e in parte c'è riuscito. Certo, alcune cose vanno sistemate e altre... sono impossibili da sistemare, ma già il fatto di non aver subito gol nelle ultime due partite è confortante. Intanto Sandon è in miglioramento. Poi, al di là dei lungodegenti Ierardi e Cataldi, martedì non ci saranno gli squalificati Ronaldo e Jimenez. Assenze pesanti, certo, ma il 4-2-3-1 con due giocatori da battaglia in mezzo al campo ha dimostrato di poter funzionare. Sarà da capire chi giocherà in porta e poi davanti, come sempre, ci sarà l'imbarazzo della scelta. Perché il Lane 2022-2023 nasceva comunque come gioiosa macchina da gol. Chissà che martedì il motore rombi.... 

Giancarlo Tamiozzo