<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il tecnico oggi al debutto

Ulivieri lancia Thomassen: «Lane, non è un salto nel buio»

L'ex ha allenato l'erede di Modesto a Padova. Prima gli elogi poi la battuta: «A Vicenza siete fissati, cambiate un sacco di tecnici...»
Pronto al debutto, Dan Vesterby Thomassen è il terzo tecnico di questa stagione. A sinistra l'ex Renzo Ulivieri
Pronto al debutto, Dan Vesterby Thomassen è il terzo tecnico di questa stagione. A sinistra l'ex Renzo Ulivieri
Pronto al debutto, Dan Vesterby Thomassen è il terzo tecnico di questa stagione. A sinistra l'ex Renzo Ulivieri
Pronto al debutto, Dan Vesterby Thomassen è il terzo tecnico di questa stagione. A sinistra l'ex Renzo Ulivieri

E adesso? Se lo chiedevano i tifosi biancorossi meno di un anno fa, quando a quattro partite dalla fine del campionato Francesco Baldini era stato chiamato per sostituire Cristian Brocchi, a sua volta sostituto di Mimmo Di Carlo, con la missione quasi disperata di inseguire i playout. Oggi i sostenitori del Lane si ritrovano a porsi lo stesso quesito, in una situazione che presenta alcune analogie: stavolta al termine della stagione regolare di partite ne mancano sei, e come nello scorso campionato è appena stato nominato in panchina il terzo allenatore, il debuttante Dan Thomassen, promosso dalla Primavera per provare a ricalibrare la squadra dopo gli esoneri di Francesco Baldini e del suo omonimo Modesto.

Gli auguri del maestro

Baldini, Modesto e Thomassen hanno una cosa in comune: hanno tutti incrociato come loro tecnico il grande ex biancorosso Renzo Ulivieri. «Insomma, alla fine vi siete proprio fissati lì a Vicenza che dovete cambiare un sacco di allenatori, e ogni volta ne dovete scegliere uno che ha giocato con me... - commenta con il consueto brio -. Scherzi a parte, evidentemente sono anni complicati per il calcio biancorosso e mi dispiace. Però faccio sinceri auguri a Thomassen: un bravo ragazzo e all'epoca anche un giocatore di buon livello, che ho allenato per qualche mese al Padova».

L'attuale presidente dell'Associazione Italiana Allenatori ricorda il nuovo tecnico del Lane in particolare per una caratteristica: «Era un ragazzo molto educato ed intelligente, aveva empatia e un bel modo di porsi nello spogliatoio, dove sapeva farsi ben volere - racconta -. Ora questo può essere un aspetto molto rilevante, oltre al fatto di conoscere già la squadra, la società e l'ambiente, visto che da diversi anni lavora nelle giovanili».

Quanto al valore del Thomassen allenatore, ovviamente, il giudizio è sospeso: «Non è possibile sapere se un tecnico diplomato al corso saprà risultare efficace nell'interpretare il suo ruolo in panchina. Di sicuro è preparato e ne sa di calcio. Poi spero per lui e per il Vicenza che sappia incidere subito. Non credo che sarà un grande problema il salto dalle giovanili alla prima squadra: non sarà un salto nel buio».

Subito da ex in panchina con la Triestina

Thomassen compirà 42 anni tra pochi giorni, visto che è nato ad Aarhus in Danimarca il 24 marzo 1981. Dopo aver giocato nelle giovanili della sua città, a 17 anni si è trasferito al Padova, arrivando a debuttare in prima squadra nel 1999. La sua carriera da calciatore si è aperta e chiusa nella città del Santo (serie D 2014/15), portandolo nel frattempo di nuovo in Danimarca (due scudetti con il Copenaghen), in Norvegia, per poi tornare in Italia nella Triestina (2011/12), e trascorrere le ultime stagioni in alcune formazioni dilettantistiche del Padovano, dove nel frattempo si era anche sposato.

Domenica al Rocco, quindi, Thomassen vivrà subito un debutto in panchina da ex. Come allenatore dal 2018 è entrato nello staff del Vicenza come collaboratore tecnico specializzato negli aspetti difensivi: riuscirà a trovare le soluzioni per dare maggiore compattezza a una fase difensiva finora del tutto inefficace? A tal proposito filtra l'indiscrezione secondo cui l'allenatore biancorosso starebbe pensando a un assetto più prudente con una difesa a quattro.

Francesco Guiotto