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La ricorrenza

I 70 anni del "Viareggio": quando il Vicenza dei ragazzi batteva Juve e Real Madrid

Il primo marzo 1954 i ragazzi di Umberto Menti vinsero il torneo giovanile più importante bissando il trionfo l'anno dopo
La Primavera del Vicenza che il 1° marzo 1954 vinse il Torneo di Viareggio (LANCELLOTTI)
La Primavera del Vicenza che il 1° marzo 1954 vinse il Torneo di Viareggio (LANCELLOTTI)
La Primavera del Vicenza che il 1° marzo 1954 vinse il Torneo di Viareggio (LANCELLOTTI)
La Primavera del Vicenza che il 1° marzo 1954 vinse il Torneo di Viareggio (LANCELLOTTI)

Settant'anni fa la squadra giovanile del Lanerossi Vicenza guidata da Umberto "Berto" Menti scriveva un'importante storia del calcio biancorosso conquistando due edizioni(1954-1955) del Torneo di Viareggio. Tra quei ragazzi c'erano Azelio Vicini, Luigi "Gigi" Menti, Sergio Campana, Renzo Cappellaro, Mirko Pavinato e Mario David. L'importante competizione giovanile fu ideata nel 1948 da Torquato Bresciani che era il presidente del Centro giovani calciatori Viareggio. Vi partecipano le formazioni Primavera dei club maggiormente blasonati d'Italia e del mondo. Nell'albo d'oro del torneo vi sono la Juventus e il Milan con 9 trofei all'attivo, la Fiorentina e l'Inter con 8, il Dukla Praga e il Torino con 6 solo per citarne alcune.

1 marzo 1954: il primo trionfo

Alla sua prima partecipazione nel 1954 alla sesta edizione del torneo, la formazione giovanile del neo costituito Lanerossi Vicenza (nel 1953 cambiò di denominazione sociale) guidata da Berto Menti si confermò subito campione dell'edizione. La formula del torneo era a gara secca. Nella loro partita d'esordio i biancorossi si imposero per 3-1 sul Real Madrid. Nei quarti di finale trovarono la Fiorentina: terminò sul 2-2 e passarono i berici con il sorteggio. Nella semifinale i biancorossi eliminarono il Milan con un secco 3-0, mentre nella finale giocata allo stadio dei Pini il Vicenza sfidò la Juventus del giovane Giuseppe Vavassori, poi portiere anche di Catania e Bologna. Il numero uno dei bianconeri fu battuto per due volte prima da Mario David al 27' (tre presenze in Nazionale e poi giocatore di Roma, Milan e Sampdoria) e al 79' da Renzo Cappellaro (cresciuto nel vivaio berico e giocatore poi di Cagliari, Genoa e Potenza). Il goal della bandiera per i bianconeri fu segnato da Frateschi.

Il bis l'anno dopo

Ma la Primavera del Lanerossi di Berto Mentì si aggiudicò anche la settima edizione: la formazione era molto simile a quella della stagione precedente. L'esordio avvenne il 13 febbraio 1955 contro i bavaresi del Bayern Monaco: la partita fu decisa da un goal di Cappellaro a tre minuti dalla fine. Passarono tre giorni e il 16 febbraio ai quarti ci fu una sonante vittoria per tre reti a zero contro il Genoa: gol al 40' di Campagnoli e al 80' di Gigi Menti. E dopo 5 minuti Cappellaro chiuse la partita sul 3-0.Il 19 febbraio fu la volta dell'Atalanta nella gara valevole per le semifinali: con una rete per tempo i biancorossi liquidarono anche gli orobici. Aprì la partita al primo minuto Attilio Prior di Castelfranco Veneto. Chiuse la partita al 76' David. Dopo questo successo arrivò la qualificazione per la finale contro la Sampdoria: il 21 febbraio Renzo Cappellaro si scatenò in attacco anche in questa partita segnando al 43' e al 64' le due reti che regalarono la seconda coppa consecutiva del torneo giovanile più importante. L'anno successivo la favola si fermò: nel 1956 il Lanerossi fu eliminato dalla Spal perdendo il match per 2-1. 

Il presidente Festa con i giocatori biancorossi
Il presidente Festa con i giocatori biancorossi

Umberto Menti, il condottiero che scopriva i talenti vicentini

Un maestro di vita prima ancora che di calcio. Classe 1917, Umberto Menti, dopo una valida carriera da calciatore che lo vide indossare, oltre a quella del Vicenza (dove giocò anche assieme al fratello Romeo), le maglie di Juventus, Milan, Napoli e Padova, legò indissolubilmente la propria carriera di allenatore ai colori biancorossi. Gran condottiero del doppio trionfo al Torneo di Viareggio, il sior Berto, come lo chiamavano tutti, fu soprattutto un grande scopritore di talenti che andava personalmente a cercare anche nei campetti di periferia e negli oratori delle parrocchie.

Umberto Menti
Umberto Menti

Per oltre vent'anni affiancò i vari allenatori che si succedettero sulla panchina del Lane, da Fulvio Bernardini ad Ettore Puricelli, passando per i vari Aldo Campatelli, Roberto Lerici, Manlio Scopigno (che seguì anche a Bologna nel 1965), Arturo Silvestri, subentrando a Bela Guthman nel 1956 ed a Toni Pin nel 1967. Guidò direttamente la prima squadra nella prima parte del campionato di serie A 1968-69 e nella stagione 1971-72, portandola a conquistare l'ennesima salvezza in serie A. È mancato il giorno di capodanno nel 2002.

Alessandro Lancellotti e Andrea Lazzari