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L'intervista

Toto Rondon: «Ai playoff bisogna arrivare senza infortuni. Vicenza al top nelle sfide decisive»

L'intervista all'ex bomber del Lane

Non è solo per i 60 gol in biancorosso, capocannoniere nella C del 1983-84, se Toto Rondon è tra i giocatori più amati del Lane, c'entrano molto la bontà e serietà dell'uomo e quel suo essere da sempre innamorato del Vicenza. Oggi è coach degli attaccanti dell'Under 16, lo scorso anno vicecampione d'Italia ed ora seconda a un turno dalla fine e sicura di accedere ai playoff. «E' stato fatto un gran lavoro d'équipe e i nostri ragazzi sono straordinari».

E quelli della prima squadra, che ne dice Rondon?
Senza dubbio adesso è un altro Vicenza, Vecchi ci ha messo tanto di suo e la squadra sta dimostrando quello che vale. Le potenzialità c'erano, d'altra parte se tutti gli esperti lo avevano dato tra le favorite con Padova e Triestina, prima della sorpresa Mantova, ci sarà un motivo. Era stata costruita una grande squadra che purtroppo non si è espressa.

Come è potuto succedere?
Nessuno discute se Diana sia più o meno bravo, però siamo uomini, non robot e nel calcio l'empatia è fondamentale, se poi i risultati non vengono si va anche in confusione.

È rimasta negli occhi l'ultima partita.
Il Vicenza del primo tempo a Mantova è stato super perché si è visto che voleva vincere a tutti i costi, è stato propositivo, aggrediva in ogni zona del campo.

Tutti hanno giocato bene ma Ronaldo è stato strepitoso.
Fino a quattro mesi fa era un oggetto misterioso e oggi è il fulcro della squadra, evidentemente Vecchi con lui ha toccato le corde giuste, se è questo, in categoria non se ne trovano tanti come lui.

Lei è stato un grande bomber, parliamo di attaccanti?
Ferrari magari non sta segnando come l'anno scorso ma intanto è arrivato alla doppia cifra. Anche lui, forse più di tutti, era entrato nel frullatore dei primi mesi ma è imprescindibile per questa squadra, senza di lui si sarebbe obbligati a cambiare modulo. Pellegrini dà il cento per cento ma a volte questo danneggia, sotto porta dev'essere più calmo e scegliere i tempi giusti. Probabilmente esploderà tra qualche anno anche perché crescendo, è capitato pure a me, corri meno ma meglio.

Adesso i playoff, importante arrivarci da terzi?
Se vuoi andare in B bisogna vincere, non è una gara in più o in meno che cambia, l'anno scorso il Lecco per arrivare alla promozione ha dovuto affrontare una maratona di otto gare. Se va avanti così, con questa forma psicologica e fisica, il Vicenza è tra le candidate alla promozione, però deve avere la capacità di far girare gli episodi a favore.

E come si fa?
Facciamo un esempio: se al 95' sono nell'area avversaria posso sperare di segnare ma se invece sono nella mia area so che il gol lo posso prendere. Fortuna e sfortuna per me riguardano eventuali infortuni. Il Vicenza non è ancora al top ed è meglio così perché vuol dire che potrà esserlo per la fase decisiva.

Nel gruppo ci sono anche giovani che conosce bene.
Certo, Lattanzio se è a posto fisicamente verrà molto utile, di Tronchin le qualità si conoscevano, su Talarico credevamo tutti e sono felicissimo per lui, Fantoni ha potenzialità fisiche enormi, bravo a marcare attaccanti brevilinei ma anche di stazza fisica.

E per tutti ci sarà la spinta del Menti.
È un vantaggio, i giocatori dovranno essere solo orgogliosi di calpestare quest'erba che è magica.

Alberta Mantovani