Scaramantico, oltre che vicentino doc, con un grande senso d'appartenenza. «Il rinnovo? Da parte mia non c'è mai stato alcun dubbio. Ci sono voluti un paio d'incontri, ma l'importante è che sia arrivato, perché era quello che volevo». Raul Talarico, centrocampista biancorosso classe 2002, nato ad Arzignano e cresciuto a Sarego, maturato calcisticamente parlando proprio a Vicenza.
«La vittoria di sabato con il Trento? Era importante vincerla, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, domenica proveremo a vincere per provare a prenderci il miglior terzo posto - ha continuato Talarico -. Il girone di ritorno? Abbiamo fatto qualcosa di importante, siamo riusciti a sistemare le cose: eravamo arrivati ad un punto critico, ma ovviamente la cosa più importante la dobbiamo ancora fare. Certamente nei playoff credo che la rosa lunga e forte ci possa dare una mano, visto che si gioca ogni tre giorni e dovremo fare attenzione ai cartellini».
Il centrocampista biancorosso però guarda avanti con parecchia scaramanzia e non si è sbilanciato sulle avversarie: «Penso che arrivati a quel punto non ci sia una squadra che preoccupa di più o di meno, la motivazione è troppo grande. Chi vorrei in finale? L'importante è arrivarci...e vincere. Sicuramente giocare il ritorno in casa, soprattutto nel nostro caso, sarebbe un vantaggio».
Un centrocampista duttile, Raul Talarico, che "naturalmente" sarebbe una mezzala: «Ho sempre fatto quel ruolo fino allo scorso anno, ma come dico sempre l'importante è giocare, credo di sapermi adattare a più ruoli e cerco di interpretarli al meglio. Fresco? Vuole che lo si chiami Gigi».