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Esclusiva GdV

Renzo Rosso e il Vicenza: «Proviamoci! Il mio sogno è sempre quello di arrivare in Serie A»

Il patron biancorosso ospite a Casa Athesis in occasione di Vinitaly ha parlato anche di calcio
Renzo Rosso al Menti in una foto d'archivio
Renzo Rosso al Menti in una foto d'archivio
Vinitaly24, Lunedi 15 - Renzo Rosso

L’obiettivo immediato dei playoff per alimentare il sogno del ritorno nel grande calcio, fino alla serie A. Il patron del Lane Renzo Rosso, intervistato dal giornalista del GdV Alberto Tonello all’interno dello spazio Casa Athesis in occasione di Vinitaly, è tornato anche a parlare della sua esperienza come proprietario del Lane: «Mi è sempre piaciuto il calcio, giocavo nella squadretta del paese da bambino, anche se non avevo grandi doti – ha ricordato -. Trent’anni fa sono approdato al Bassano, poi ho fatto il grande salto nella città di Vicenza, perché sentivo questo obbligo, visto che abbiamo oltre duemila famiglie vicentine che vivono con noi a libro paga, senza contare il resto dell’indotto».

I risultati sportivi ottenuti, però, finora non sono stati pari agli sforzi: «Il calcio non è come un’industria, ha tante variabili che alla fine si riducono nel fatto se la palla entra o no – ha sottolineato -. Anche quest’anno, come nei precedenti, abbiamo la squadra più forte del campionato: lo dimostrano i risultati ottenuti nel girone di ritorno, è cambiato quasi solo l’allenatore, eppure i risultati sono molto diversi».

La serie positiva centrata da Stefano Vecchi ha riacceso anche le speranze e i sogni biancorossi di Rosso: «Visto come stiamo andando, adesso speriamo che finalmente ci possa andare bene, perché la città se lo merita: c’è un grandissimo tifo, è una città speciale, e credo che ce lo meriteremmo anche noi per il lavoro che abbiamo fatto».

Tutto dipenderà dai playoff: «Ci resta quest’ultima chance: proviamoci! – esorta il patron -. Se ci andasse bene, potremmo veramente iniziare a pensare di fare il grande calcio, perché il sogno è sempre quello di arrivare un giorno in serie A».

 

Francesco Guiotto