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Verso il big match

Padova e l'Euganeo, la doppia sfida di Ronaldo

Per il pubblico biancoscudato è una sorta di "male assoluto". Il biancorosso avrà lo stadio contro ma il regista del Lane ha dimostrato di avere gli anticorpi ad ogni contestazione. Anche ai tifosi del Menti
Ronaldo
Ronaldo
Ronaldo
Ronaldo

Sarà la partita dei fischi, incessanti, quella tra Padova e Vicenza di mercoledì. L'Euganeo si prepara a schierarsi contro un solo uomo, come un plotone unico, come nell'arena ai tempi dei leoni. Il repertorio già sentito passa da Ronaldo uomo di... a molto peggio. Ma lui, Ronaldo Pompeu da Silva, lo conosce bene quello stadio e sa che antidoti usare contro un pubblico che lo marcherà a uomo. Una rivalità sempre più accesa quella tra Vicenza e Padova, sfociata e sfogata in tempi moderni con la serie C e le ambizioni mai decollate delle due squadre che hanno avuto percorsi analoghi. E così mercoledì potrebbe diventare la giornata della svolta per entrambe: il Padova che in caso di vittoria nel derbino sognerebbe la promozione diretta, il Lane che nel caso di un'impresa corsara potrebbe consolidare il terzo posto che a dicembre sembrava un'utopia.

In campo un protagonista nel bene e nel male delle due squadre, quel Ronaldo croce e delizia dei due fronti del tifo. All'Euganeo per lui non è mai una partita banale e non lo è stato nemmeno a Vicenza nei due scontri diretti in cui Pompeu da Silva era in campo. Era il 9 gennaio 2023 e i biancoscudati giocarono al Menti un derbino molto combattuto, Padova avanti nel secondo tempo con Jelenic, poi Ferrari su assist di Ierardi riuscì a pareggiare. Ma verso il minuto 80, sotto la curva invasa dai patavini, Ronaldo va sulla palla da posizione molto defilata, vicino alla bandierina del calcio d'angolo, mentre prende la rincorsa viene investito da insulti e altro. E lui che fa? Colpisce di destro la sfera che va a sbattere sulla traversa con Donnarumma battuto. Ci vogliono gli attributi per fare il calciatore, per fare il Ronaldo in una sfida come quella di mercoledì, ci vuole qualcosa di più e il brasiliano l'ha dimostrato tante volte.

Avanti a testa bassa

Del resto Ronaldo l'ha dimostrato anche a Vicenza, davanti ad un pubblico mai davvero amico che l'ha fischiato e contestato come accadeva a Padova. Ma lui, a testa bassa, è andato avanti in qualunque posizione lo mettevano gli allenatori: da Baldini a Modesto, fino a Thomassen, da mister Diana a Vecchi. Per tutti gli allenatori arrivati al Menti, Ronaldo è stato ed è imprescindibile, nonostante le tante variazioni tattiche che ha dovuto digerire: play, mezzala, mediano o trequartista, lui c'è sempre stato. Uomo di mezzo in campo, non certo nella vita da calciatore: Ronaldo o lo ami o lo odi, è sempre stato un calciatore senza mezze misure. Non è un giocatore da 6 Pompeu da Silva, o lo si affossa nei giudizi o lo si esalta rapiti da forza e tecnica, ma è sempre dipeso da lui, da come interpreta la partita. Ma negli ultimi due mesi, settimana dopo settimana si è guadagnato applausi, pagelle da top e perfino l'entusiasmo dell'ostico tifoso vicentino che non gli ha mai perdonato nulla.

La mano di Vecchi

Gran merito di tutto questo è di Stefano Vecchi, capace di entrare nella testa del giocatore per migliorarlo e metterlo in campo nella sua posizione ideale: «È il nostro Pirlo», ha spiegato tempo fa il tecnico che ha rilanciato il Vicenza e dato una speranza alla piazza. Del resto Ronaldo è attualmente l'unico giocatore nella rosa di Vecchi ad effettuare lanci millimetrici da 40 metri, l'unico a garantire lucidità e geometrie (in attesa che l'alter ego Fausto Rossi si ristabilisca dai guai muscolari). Ma solo se Ronaldo fa il Ronaldo, perché quello visto all'andata era forse la controfigura del giocatore visto oggi.

Delusioni biancoscudate

Per i tifosi padovani invece sembra essere diventato il "male assoluto", il responsabile delle delusioni calcistiche all'ombra del Santo. L'ultima stagione a Padova poi, è stata l'inizio della fine di un rapporto mai nato tra Ronny e la piazza, un mal di pancia esploso con quell'espulsione allo stadio Barbera di Padova nella gara di ritorno della finale playoff del 2022, costato quattro giornate di squalifica con la maglia del Vicenza.

I numeri di Ronaldo

In quella stagione a Padova però Ronaldo siglò sette reti condite da 12 assist nelle 34 partite giocate. Insomma, una stagione con i fiocchi stando ai numeri ma non bastò per farsi amare veramente. L'anno dopo l'arrivo a Vicenza con un rendimento così così, complice anche l'andamento di una squadra che cambiò tre allenatori in una stagione. Ronaldo segnò tre reti ed effettuò otto passaggi-gol in 25 presenze, meno del solito ma per colpa di una contrattura e della squalifica da scontare. Quest'anno i numeri sono in netta diminuzione ma non il rendimento: se è vero che Ronaldo ha segnato una sola rete (contro la Giana nel girone di andata) e ha fatto solo 3 assist (tutto in 27 partite) è anche vero che Ronaldo ha smistato una miriade di palloni da tutte le zone del campo, restando comunque l'uomo più pericoloso sulle palle inattive. Mercoledì l'Euganeo sarà contro di lui ma sarà tutto il Vicenza a dover rispondere.

Eugenio Marzotto