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L'intervista

Novara-Vicenza, l'ex Cevoli: «I biancorossi sono una corazzata, ma dovranno stare attenti»

L'allenatore del Novara Roberto Cevoli è un ex biancorosso: già in panchina come vice di Camolese e Gregucci.
Roberto Cevoli è stato a Vicenza per tre stagioni in B, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2008
Roberto Cevoli è stato a Vicenza per tre stagioni in B, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2008
Roberto Cevoli è stato a Vicenza per tre stagioni in B, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2008
Roberto Cevoli è stato a Vicenza per tre stagioni in B, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2008

È già big match. Ed è già amarcord. Sì, perché domenica il Vicenza giocherà a Novara. E sarà una partita speciale contro un tecnico speciale. Il Lane affronterà infatti una squadra che è a un punto della vetta e che è allenata da un ex molto amato. Roberto Cevoli è stato a Vicenza dal 2005 al 2008, in Serie B, come secondo prima di Giancarlo Camolese e poi di Angelo Gregucci.

Cevoli, è proprio un bel momento: squadra imbattuta, a un punto dalla vetta e reduce dalla vittoria nel derby con la Pro Vercelli...
Sì, davvero: il clima è disteso, siamo uniti, c’è un bel feeling tra squadra e tifoseria. Il Novara non vinceva con la Pro Vercelli da sette anni e questo successo è stato importante per i nostri tifosi.

Ci racconta un po’ com’è il Novara? Punti deboli, punti di forza...
Premetto che sono arrivato in agosto e quindi mi è mancata tutta la parte del ritiro. La squadra è stata quasi completamente rinnovata rispetto allo scorso anno, sono rimasti cinque-sei giocatori di quelli che avevano vinto il campionato di Serie D. Il gruppo quindi andava assemblato e da quando sono arrivato sono stati fatti passi da gigante. Forse nessuno avrebbe immaginato che potessimo avere 11 punti dopo 5 partite. Siamo contenti, ma c’è tanta strada da fare. Il nostro obiettivo? Dare fastidio cercando di stare più in alto possibile. E poi sognare non costa niente.

Il suo arrivo a Novara è stato inatteso. Cos’è successo?
Sì, sono arrivato tra il 23 e il 24 agosto. Non pensavo di essere chiamato così presto e questa per me è un’opportunità gigantesca. La piazza è ambiziosa e la società vuole costruire qualcosa di importante. Il presidente trasmette la sua ambizione a tutti, ora provo a sfruttare al meglio questa occasione.

Lei è stato a Vicenza per tre anni. Che ricordo ha della piazza? 
Bellissimo! Sono stati tre anni sofferti, ma durante i quali abbiamo sempre raggiunto l’obiettivo della salvezza. L’ambiente era sano, la città era bellissima e ho lasciato degli amici che sento ancora. E poi c’è una tifoseria eccezionale, questo non lo scopro certo io. 

Ora sveliamo... il segreto: quando sostituì Gregucci in panchina era effettivamente lei che portava bene o era il tecnico che voleva vedersi le partite dalla tribuna?
Si era partiti da una situazione oggettiva: Gregucci era squalificato e io andai in panchina. Poi, visto che avevamo vinto, si andò avanti... un po’ per gioco e un po’ per cabala. Però effettivamente le partite dalla tribuna si vedono meglio.

Veniamo al presente: Novara-Vicenza che partita sarà?
Bella, almeno per noi. Bella da giocare e da preparare, contro una squadra costruita per vincere il campionato. Ti senti gli occhi addosso, ci sono stimoli in più. C’è un allenatore bravo, che conosco bene perché anche lui vive a S. Marino. Ogni tanto ci chiamiamo, per parlare di calcio o per scambiarci informazioni.

Cosa o chi potrebbe decidere la partita?
Il Vicenza ha giocatori che hanno fatto altre categorie e che potrebbero decidere l’incontro. Ma io... spero che non lo facciano e che la partita sia decisa da qualche mio calciatore. Io sono sicuro che il Novara si farà trovare pronto.

Il Vicenza secondo lei è veramente la corazzata del campionato?
Allora, condivido questo giudizio, ma non è che ci sia solo il Vicenza. La Serie C insegna che si deve stare con le antenne dritte: anche Pordenone, Padova, Feralpi Salò e Triestina sono ottime squadre.

Giancarlo Tamiozzo