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L'analisi

Il Lane è fragile, nervoso e prende troppi gol. Ora la strada è in salita

I numeri condannano il Vicenza, che nel 2023 ha finito solo una gara senza reti al passivo. E c’è il triste primato nella graduatoria dei “gialli
Inatteso stop casalingo per il Vicenza contro il Sangiuliano
Inatteso stop casalingo per il Vicenza contro il Sangiuliano
Inatteso stop casalingo per il Vicenza contro il Sangiuliano
Inatteso stop casalingo per il Vicenza contro il Sangiuliano

La promozione diretta è un miraggio che richiede un atto di fede biancorossa per poterci credere ancora. Dopo i risultati di ieri (il Lecco ha sconfitto l’Arzignano e la Pro Sesto  ha pareggiato con la Pro Vercelli) e con il posticipo di stasera tra Feralpi Salò e Pordenone, la classifica certificherà il distacco aritmetico accumulato dal Lane rispetto alle avversarie a nove giornate dal termine. Ma più ancora dei numeri, pesa il modo in cui questo Vicenza ha perso la decima partita stagionale contro il Sangiuliano, dimostrando di non avere ancora risolto i maggiori problemi emersi fin dalle prime giornate di campionato. 

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Fragilità dietro

La fase difensiva del Lane non ha un rendimento accettabile per ambire al primato. E non serve tirare in ballo la squadra di Mimmo Di Carlo, salita in B con la difesa meno battuta tra i professionisti in Europa: nel campionato attuale i biancorossi hanno subìto ben 36 reti, ovvero 1,3 di media a partita, un rendimento da medio-bassa classifica. Nell’anno solare 2023, in 11 partite tra campionato e Coppa Italia, la porta è rimasta inviolata solo contro l’AlbinoLeffe, a riprova di una fragilità strutturale alla quale non si è posto rimedio né con gli allenamenti e gli accorgimenti tattici, né con gli interventi sul mercato. E dire che dopo l’arrivo in panchina di Modesto il Vicenza aveva inanellato 5 incontri consecutivi (4 in campionato, 1 in Coppa) senza reti al passivo: si confidava che il nuovo tecnico avesse finalmente trovato l’equilibrio mai pienamente raggiunto sotto la guida di Baldini. Con il senno di poi, quella striscia di imbattibilità è stata resa possibile dal picco di forma contemporaneo di diversi giocatori chiave, tra i quali anche il leader del reparto arretrato Pasini e il portiere Confente. Anche loro però in seguito sono visibilmente calati, non riuscendo più a mettere una pezza negli episodi decisivi e anzi commettendo diversi errori individuali che si sono sommati a quelli dei compagni, nell’ambito di una disposizione tattica spesso troppo sbilanciata in avanti per garantire adeguata protezione a una difesa già di per sé vacillante. 

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Fragilità mentale

Nonostante tutto, nei primi 45’ il Vicenza ha avuto fin qui nel complesso un rendimento da vertice: se la classifica tenesse conto solo dei risultati maturati all’intervallo, il Lane con 46 punti sarebbe secondo dietro al Padova (48). Ma questa squadra non ha maturità, mentalità e serenità per gestire gli incontri: per tre volte in poche settimane il Lane si è fatto rimontare e sconfiggere da avversari (Juventus Next Gen, Novara, Sangiuliano) le cui rose sono di caratura senz’altro inferiore, ma che in queste partite hanno dimostrato una compattezza e una consapevolezza della propria semplice idea di gioco molto più consolidate, costanti e redditizie rispetto agli alti e bassi incontrollati dei biancorossi. L’inutile espulsione che sabato si è andato a cercare Greco, poi, ricorda molto da vicino quella che si era beccato Ierardi contro il Piacenza: due episodi emblematici che dimostrano da un lato come non si riesca a far tesoro degli errori commessi, dall’altro la scarsa lucidità e tenuta mentale di un gruppo che ha accumulato di gran lunga il maggior numero di ammonizioni del campionato (92, oltre 3 di media a partita). 

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Il futuro

Il tifo porta a sperare ancora in un filotto vincente nel finale di campionato o nelle sfide dei playoff; serie che peraltro potrebbe accorciarsi vincendo la doppia finale di Coppa. La razionalità, purtroppo, non lascia grande spazio ai sogni di gloria: può una squadra fragile e discontinua da settembre a oggi divenire improvvisamente solida e costante? 

 

Francesco Guiotto