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Il campionato

Lane sprecone. Salò e Piacenza, quanti rimpianti

Determinanti le sfide contro la prima e l'ultima. Quattro partite e un solo punto e poi i tanti punti lasciati per strada. Le sconfitte contro la Juve N.G. e il Novara dopo essere passati in vantaggio

Il 18 maggio per il Lane comincerà un nuovo minicampionato. Per farlo durare il più possibile (un mese intero, denso di 8 partite) i biancorossi dovranno dimostrare di saper dare continuità a prestazioni e risultati: proprio quella continuità che è clamorosamente venuta meno durante la stagione regolare. Le 14 (quat-tor-di-ci) sconfitte sono lì a certificare il fallimento di un campionato chiuso con un modestissimo settimo posto in classifica. Davanti a queste cifre, pare che l'obiettivo della promozione diretta fosse fuori portata. Eppure, proprio i numeri stessi ci dicono che non è affatto così: bastava tramutare anche solo 2 delle 14 sconfitte in vittorie, quelle negli scontri diretti con il Salò, e la promozione sarebbe stata praticamente in tasca, nonostante un rendimento nel suo insieme comunque molto al di sotto delle aspettative. Ecco perché, prima di proiettare tutte le energie verso gli spareggi, è onesto riguardare con occhio critico al campionato da poco andato in archivio, ed essere pienamente consapevoli di aver gettato alle ortiche un'occasione colossale per tornare subito in serie B.

Testa e coda

Numeri alla mano, gli incroci che il Vicenza ha pagato più pesantemente ai fini della classifica sono stati quelli con le squadre che si sono classificate al primo e all'ultimo posto, Feralpi Salò e Piacenza: in quattro partite complessivamente i biancorossi hanno conquistato solo 1 punto sui 12 a disposizione. Il conteggio è molto semplice: si aggiungano 6 punti al Lane, se ne tolgano 6 alla Feralpi Salò; questo sarebbe accaduto se i biancorossi avessero battuto i gardesani nei due confronti diretti, anziché perderli entrambi, peraltro al termine di partite giocate sottotono al cospetto di un avversario che pur prevalendo non è certo parso insuperabile.

La classifica diversa

Già solo con questi due risultati tramutati da sconfitta in vittoria per il Vicenza, la classifica finale vedrebbe la Feralpi prima con 65 punti e il Lane secondo da solo con 64. Ecco che allora per centrare il primo posto sarebbe bastato vincere poi almeno una delle due partite contro il Piacenza, retrocesso mestamente in serie D come fanalino di coda ma in grado di strappare 4 punti su 6 alla formazione berica. E se l'ultima di campionato ha fatto un po' storia a sé, date le diverse motivazioni e l'ampio turnover messo in atto da Thomassen già proiettato verso i playoff, il pareggio per 1-1 maturato in casa con il Piacenza lascia molti più rimpianti, ricordando quanto ha inciso su quel risultato la sciagurata espulsione rimediata al 37' del primo tempo da Ierardi quando il Vicenza era in vantaggio e totale controllo della partita.

Punti buttati

Due punti letteralmente buttati via, molto simili ai tre scialacquati in casa con il Sangiuliano (altra inopinata espulsione, stavolta di Greco). Riavvolgendo il nastro, a inizio stagione il credo offensivista di Baldini si è pagato con uno sbilanciamento che ha consentito alla Pro Vercelli di ripartire e sbancare il Menti (2-3). Con Modesto in panchina, una pecca ricorrente è stata l'incapacità di gestione del vantaggio (le rimonte da 1-0 a 1-2 in sequenza subite contro il Novara e Juventus Next Gen). E ovviamente, per i tifosi, bruciano molto i due ko interni contro formazioni venete organizzate, determinate e ben allenate, ma il cui organico è complessivamente di certo inferiore a quello dei biancorossi: al Menti nel giro di pochi giorni hanno fatto festa la Virtus Verona e l'Arzignano. Solo vincere i playoff potrebbe lenire queste ferite.

Francesco Guiotto