<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'intervista

Ivano Della Morte: «Mio figlio punta alla Serie B ma vuole raggiungerla con il Vicenza»

Il papà dell'attuale attaccante biancorosso nella stagione 2001/2002 vestì la maglia del Lane. Vent'anni dopo è toccato al figlio
Ivano Della Morte con la maglia del Vicenza
Ivano Della Morte con la maglia del Vicenza
Ivano Della Morte con la maglia del Vicenza
Ivano Della Morte con la maglia del Vicenza

Di padre in figlio. Da Ivano a Matteo Della Morte. Nella stagione 2001/02 Ivano indossò la maglia del Vicenza, direttore generale Rinaldo Sagramola, vent'anni dopo è toccato a Matteo. Rapporto solido tra padre e figlio, che spesso si confrontano. «Quando mi ha detto che il Vicenza l'aveva cercato gli ho consigliato di venire perché è una piazza molto importante, lui quasi non mi ha lasciato finire, aveva già accettato».

Lei seguirà ancora di più oggi il Vicenza.
Ovvio, spesso vado pure a vederlo, al di là di Matteo è una piazza che resta nel cuore, la passione dei tifosi ti entra nel sangue.

Una stagione complicata, partita in salita, eppure il Vicenza da tutti era considerato come la squadra da battere.
Capita, proprio l'anno che giocai a Vicenza, allenatore Fascetti, fummo indicati come lo squadrone della serie B invece le cose si misero di traverso tanto che si arrivò all'esonero di Fascetti a cui subentrò il duo Moro-Viviani. In quella squadra c'erano giocatori come Zanetti, Cristallini, Marcolini, in attacco avevamo Margiotta e Schwoch, eppure fu durissima. Per fortuna il Vicenza oggi ha ancora la possibilità di recuperare e di puntare a raggiungere il sogno.

Conosce il tecnico Vecchi?
Di persona no, ma per lui parlano i fatti, il suo Vicenza è quadrato e ha la rabbia giusta, senza dimenticare che c'è tanta qualità.

Ivano e Matteo tanto diversi come calciatori?
Sì, io ero molto più lineare, stavo sulla fascia e punto, Matteo come tutti i mancini è molto più estroso, poi è più bravo di me e adora svariare su tutto il fronte d'attacco.

Suo figlio come ha vissuto un avvio così difficile tanto che si è arrivati all'esonero di Diana?
Come tutti gli altri compagni, era dispiaciutissimo, aveva una rabbia enorme perchè non si capacitava di quanto stava accadendo, non c'è giocatore che non patisca per non riuscire ad esprimersi al meglio davanti ai suoi tifosi, se poi sono come quelli biancorossi... però sono stati bravi a riportarli dalla loro parte e lo hanno fatto uniti, soffrendo e faticando.

Contro l'Arzignano una vittoria di sostanza, ma Matteo si è fatto espellere, cosa le ha detto?
È maturo e dunque ha capito di aver sbagliato, un gesto involontario, da quando gioca è stato il suo primo cartellino rosso.

Il Mantova ormai è andato, ma delle altre contendenti come Padova, Triestina e Atalanta U23 che ne dice?
Eh sì, credo che molto merito dell'impresa dei lombardi sia del tecnico Possanzini che ha saputo dare una precisa idea di gioco e che ha messo ogni giocatore nella posizione a lui più adatta. Le altre a livello di rosa sono più o meno simili, ma i playoff sono una vera lotteria, fondamentale è arrivarci in ottime condizioni fisiche e sulle ali dell'entusiasmo.

Cosa le piace di più della squadra attuale?
Mi rifaccio a quello che ha detto Vecchi: nel calcio moderno la solidità difensiva parte dagli attaccanti, nel Vicenza questo si vede ed è tanta roba.Matteo per molti è pronto per la B ( è legato al club biancorosso fino al 2028).

Ha voglia di spiccare il volo?
Ovvio, ma ha un sogno: arrivare alla B ma raggiungerla con la maglia del Vicenza! Di sicuro da quello che mi racconta stanno lavorando sodo e uniti per mettere le basi poi, come detto prima, si giocheranno la lotteria playoff!

Alberta Mantovani