È un mesto copione che, purtroppo, si ripete ogni anno: si parte con fiducia, i risultati non arrivano, la delusione si fa strada e monta la contestazione. E così ieri sera (venerdì 8 dicembre), attorno alle 20, un gruppo di ultras si è dato appuntamento di fronte all'ingresso principale dello stadio Menti. Erano (legittimamente) furiosi e hanno proseguito la contestazione che era iniziata già nel corso della gara. I tifosi hanno ottenuto di confrontarsi con la squadra. E così Carlo Florio, autorevole leader della Sud, ancora una volta si è fatto portavoce del malumore dei sostenitori. «Ma cosa vi manca - ha detto con rabbia rivolto ai giocatori - dovete dirci cosa vi manca... Mai che ci diate una gioia... Io di fronte a tutto questo non me la sento più di chiedere alla gente di fare sacrifici per seguirvi... In questo posto c'è più di un secolo di storia. E voi? Voi cosa fate?». I giocatori, con il direttore generale Rinaldo Sagramola e il tecnico Aimo Diana, ascoltavano.
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E del resto... che risposte si possono dare? Siamo all'inizio di dicembre e un Vicenza partito con grandi ambizioni è fuori dalla lotta per il primo posto. In verità la situazione era chiara da alcune settimane, ma ci si aggrappava alle statistiche, al fatto che prima o poi questa squadra avrebbe (forse) fatto vedere le sue qualità, all'andamento non troppo spedito delle altre big o supposte tali... E poi spesso veniva ripetuta come un mantra la parola magica: filotto. Serve il filotto, con un filotto ci si tira su. Ora invece è proprio finita. Si sperava che almeno... con dei virgiliani il Vicenza potesse uscire dalla sua selva oscura. E invece niente, il girone infernale è sempre il solito. Ok, resta la Coppa Italia. Ok, restano i playoff. Ma non ci si può aggrappare a questo. Il bersaglio grosso è stato fallito, la delusione è enorme.E adesso? Non è semplice capire come finire questa stagione. Si rischia di procedere con un lungo, lento e doloroso macerarsi che altro non farebbe se non aggiungere sofferenza alla sofferenza. Cambiare allenatore? Se il Lane è a questo punto evidentemente anche il tecnico ha la sua quota di responsabilità. Ma cambiare perché? Semplicemente per cambiare? Per prepararsi alla nuova stagione? È proprio una brutta faccenda. God save the Lane.
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