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Il “gigante” Alimi
torna al suo posto
E il tempo lo aiuta

di Francesco Guiotto
Isnik Alimi (1994) è un macedone in prestito dall’Atalanta. STELLA
Isnik Alimi (1994) è un macedone in prestito dall’Atalanta. STELLA
Isnik Alimi (1994) è un macedone in prestito dall’Atalanta. STELLA
Isnik Alimi (1994) è un macedone in prestito dall’Atalanta. STELLA

In questa prima parte della stagione Isnik Alimi ha dovuto fare gli “straordinari”. Il centrocampista macedone classe 1994 in prestito dall’Atalanta, infatti, spesso si è adattato a svolgere le funzioni di regista, giocando in un ruolo per lui inedito, ma scoperto all’interno della squadra biancorossa in attesa del completamento dell’organico.

Regista “temporaneo”. Ora che è finalmente arrivato Marco Romizi, però, il tecnico Alberto Colombo potrebbe riproporre con maggiore frequenza Alimi da mezzala: «È probabilmente la posizione che conosco di più e in cui mi trovo meglio – conferma il diretto interessato, che pure nelle giovanili ha giocato prevalentemente da centravanti –. Però è stato utile e interessante in questi primi incontri prendere i compiti del regista: è una posizione diversa, c’è tanto da imparare».

Esame impegnativo. L’ultimo banco di prova, la partita di Coppa Italia persa contro il Foggia, è stato particolarmente impegnativo, anche perché di fronte c’era un avversario di categoria superiore con tanti giocatori di qualità, specialmente a centrocampo: «È stata una partita difficile, alla fine abbiamo perso ma secondo me non abbiamo sfigurato, anzi forse il risultato è troppo pesante – osserva Alimi -. Certo lì in mezzo spesso abbiamo dovuto rincorrere i nostri avversari più che impostare, ma ci può stare considerando che il Foggia è in serie B e molti giocatori si conoscono bene da diversi anni. Comunque anche noi abbiamo creato diverse occasioni importanti».

In rodaggio. Il tempo e gli allenamenti non potranno che aiutare questo Vicenza, che deve affinare l’intesa tra tanti nuovi e raggiungere una buona condizione atletica. Alimi in particolare, con il suo metro e 86 d’altezza per circa 78 chili di peso forma, ha una struttura che richiede necessariamente un po’ di “rodaggio” per ingranare: «Con il mio fisico so che in queste prime partite della stagione sono un po’ lento e faccio fatica, però sono tranquillo, perché so che da qui in avanti andrà sempre meglio».

Ribalta importante. Il macedone di proprietà dell’Atalanta è stato tra i primi ad accettare quasi “al buio” la destinazione vicentina che gli ha proposto la società bergamasca: «Nella mia breve carriera finora non avevo mai indossato una maglia così prestigiosa, non mi era mai capitato di giocare in uno stadio importante come il Menti con un pubblico così numeroso e appassionato, perciò non ho avuto dubbi».