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L'intervista

Abbruscato: «La forza di Diana? Sa conquistare i suoi giocatori. Per lui il gruppo è tutto»

L'ex centravanti del Vicenza presenta il nuovo allenatore con il quale ha giocato qualche stagione
Elvis Abbruscato in azione quando giocava nel Vicenza
Elvis Abbruscato in azione quando giocava nel Vicenza
Elvis Abbruscato in azione quando giocava nel Vicenza
Elvis Abbruscato in azione quando giocava nel Vicenza

«I giocatori gli vogliono bene. Diana li sa valorizzare». Parola di Elvis Abbruscato. Non uno qualsiasi. A Vicenza lo si ricorda come uno degli attaccanti più prolifici degli ultimi anni, assieme ad Andrea Cocco e ovviamente al bomber di oggi, Franco Ferrari. Abbruscato, che da diversi anni, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore, è stato compagno di squadra di Aimo Diana nel Torino. I due si conoscono bene. Anche perché hanno lavorato fianco a fianco nella stagione 2021-2022: l’attuale allenatore del Lane guidava la Reggiana, Abbruscato era il tecnico della Primavera.

Abbruscato, più facile fare gol o allenare?
Sono due cose molto diverse. Quando alleni si devono incastrare tanti aspetti. Io lo sto facendo a prescindere dalla categoria, farsi notare non è semplice. Nell’ultima stagione ho guidato la Primavera del Mantova, attendo di capire cosa mi riserverà l’immediato futuro. Di sicuro mi sono dimenticato che cos’è fare il calciatore, ormai non gioco più da 8 anni.

Parliamo del suo amico Aimo Diana.
Posso dirvi questo: è stato un compagno di squadra che ha sempre saputo fare gruppo. È simpatico, non presuntuoso, una persona con cui è bello condividere le cose.

Come lo vede nella veste di allenatore del Vicenza?
Da tecnico ha fatto tanti anni in Lega Pro e ancora non ha conquistato quello che ha saputo conquistare sul campo. È arrivato in una piazza che può fargli fare il salto definitivo e sono contento per lui. Ha uno staff molto competente, Aimo lavora tantissimo con i suoi uomini, ha creato un legame importante con la squadra che ha appena lasciato. I giocatori gli vogliono bene, lo seguono: questo lo contraddistingue. 

Cosa fa la differenza? Quando un allenatore è vincente?
La differenza la fa il carisma, saper creare dei leader all’interno di un gruppo. La Reggiana quest’anno aveva qualche competitor seria e non aveva la squadra forte dello scorso anno. Il vero grande lavoro l’ha fatto Diana, che la stagione prima non era riuscito per un punto a vincere il campionato; ha mantenuto alti il coraggio e la capacità di vincere.

È possibile che Fausto Rossi torni in biancorosso. Eravate stati compagni al Vicenza.
È un ragazzo che ha una certa esperienza in categoria, fa con molta sicurezza il suo ruolo. Non mi sorprende che Diana lo voglia.

Diceva che Diana è ben voluto dai calciatori.
Sia chiaro: non è uno che si fa amici i giocatori, è molto limpido nelle sue scelte. Lo apprezzo perché saperti far volere bene da chi non gioca non è semplice. Aimo crea ottimi legami.

Il Vicenza l’ha delusa?
Ha sofferto i troppi cambi di allenatore, sono stati destabilizzanti per l’identità della squadra. Non mi aspettavo il Lecco. Il Pescara secondo me si è buttato via, era la squadra più forte a livello di gioco.

Ce la farà Diana a vincere un altro campionato e a riportare in B il Lane?
Vincere a Vicenza non è come vincere in altre piazze, devi avere giocatori che sanno vincere. Sicuramente Aimo ci sa fare, spero riesca a raggiungere i suoi obiettivi, e il Vicenza assieme a lui.

Cosa pensa di Ferrari?
È un giocatore che deve essere messo nelle condizioni di fare l’attaccante d’area. Devi dargli l’ultimo passaggio, non può essere lui a rifinire. Nei playoff si è un po’ perso ad un certo punto, ma non per colpa sua.

 

Marta Benedetti