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LR Vicenza

Cartellini, rigori e Ferrari sotto tiro. Gli errori pesano

Tante decisioni arbitrali hanno condizionato il Vicenza ma Delle Monache chiosa: «Rigore è quando arbitro fischia»
Contatto sospetto in area del Fiorenzuola (Foto TROGU)
Contatto sospetto in area del Fiorenzuola (Foto TROGU)
Contatto sospetto in area del Fiorenzuola (Foto TROGU)
Contatto sospetto in area del Fiorenzuola (Foto TROGU)

Tra gli arbitri e il Vicenza, di questi tempi, non c'è grande feeling. L'attaccante Marco Delle Monache, subito dopo la partita con il Fiorenzuola, sul tema si è espresso con filosofia "boskoviana" («Rigore è quando arbitro fischia»): «Ci sono gli arbitri a valutare i rigori, quindi se non li danno, vuol dire che per loro non c'era niente...». E ci mancherebbe che si dovesse pure dubitare della buona fede. Il fatto è che ultimamente, come ha rimarcato anche il tecnico Marco Onesti (sostituto di Vecchi e Danesi), parecchie decisioni arbitrali hanno penalizzato il Vicenza, rivelandosi spesso frutto di effettivi errori di valutazione.

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Ferrari sotto tiro

L'ultima partita ha evidenziato come su Ferrari ci sia una sorta di preconcetto diffuso tra i direttori di gara: siccome è grande e grosso, ai difensori viene concesso spesso di maltrattarlo, mentre a parti inverse scatta subito il fischio, e magari pure il giallo. Così, anche contro il Fiorenzuola, il centravanti biancorosso è stato ammonito dall'arbitro Gabriele Totaro al primo contrasto molto deciso, ma tutt'altro che violento o pericoloso; viceversa, sono stati tollerati i falli sistematici su di lui, spesso nemmeno sanzionati. Ferrari aveva poi tutte le ragioni per lamentarsi del tocco di braccio di Reali, che lo ha così anticipato a due passi dalla porta alla fine del primo tempo, mentre nella ripresa restano parecchi dubbi su un suo atterramento in area. Avere il Loco ancora una volta ammonito (e squalificato), e non poter beneficiare di un rigore netto e di un altro probabile, evidentemente sono elementi dal peso rilevante nel determinare l'andamento e il risultato delle partite.

Cartellini squilibrati

Senza voler tornare troppo indietro nel riavvolgere il nastro della stagione, la gestione dei cartellini è sembrata poco equa anche nei recentissimi incontri con Pro Patria e Arzignano: le espulsioni di Ronaldo e Della Morte ci potevano stare, ma i due rossi non sono stati in linea con direzioni arbitrali che per il resto hanno lasciato correre interventi fallosi in serie, senza che fossero comminate ammonizioni o addirittura senza che fossero almeno fischiate le irregolarità. Ecco, la mancanza di coerenza e costanza nel metro di giudizio rappresenta la pecca maggiore e più diffusa nella classe arbitrale di questa serie C. E se almeno per gli episodi controversi in area di rigore nei playoff ci sarà la possibilità di ricorrere al VAR, per quanto riguarda la capacità di gestire con equilibrio nel loro insieme le partite decisive per la promozione in serie B non si può che sperare nella selezione dei direttori di gara si siano dimostrati più consapevoli e precisi.

Oltre gli episodi

La forza del Vicenza, però, dovrà essere quella di saper affrontare anche le eventuali decisioni avverse con serena determinazione, senza che queste possano incrinare le certezze del gruppo. Da questo punto di vista, Filippo De Col non ha dubbi: «Il calcio è fatto anche di episodi e va accettato, ma noi dobbiamo essere consapevoli della prestazione che abbiamo fatto e andare avanti. La parte importante della partita è stata fatta; il gol del pareggio non è arrivato dopo un assedio, certo può esserci stato un errore, però guardiamo anche il bicchiere mezzo pieno, anzi, tre quarti pieno». E poi il valore dell'unione ritrovata con i tifosi, certificata dagli applausi a fine partita nonostante il pareggio subìto in extremis: «Hanno capito quello che diamo in campo. Dobbiamo prepararci ad un rush finale importante e credo che, con il pubblico a nostro favore, potremmo giocarcela».

Francesco Guiotto