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La serata

Baldini ricompatta la squadra: «In due foto ho visto il gruppo»

A Camisano l’evento con 330 persone per ricordare il giocatore deceduto in campo dieci anni fa
Il gruppo del direttivo che sostiene l'associazione intitolata a Piermario Morosini (FOTO TROGU)
Il gruppo del direttivo che sostiene l'associazione intitolata a Piermario Morosini (FOTO TROGU)
Il gruppo del direttivo che sostiene l'associazione intitolata a Piermario Morosini (FOTO TROGU)
Il gruppo del direttivo che sostiene l'associazione intitolata a Piermario Morosini (FOTO TROGU)

Tutti per Piermario. Per non dimenticare che una vita poteva essere salvata quel maledetto 14 aprile 2012, quando Morosini con la maglia del Livorno si accasciò sul campo di Pescara per un’improvvisa crisi cardiaca. Pochi mesi dopo iniziò un’incessante attività dell’associazione dedicata proprio a Moro; Emanuele Arena e un gruppo di volontari tifosi del Lane, cominciarono a parlare di prevenzione nel mondo dello sport, controlli cardiaci nel calcio, sensibilizzare la presenza di defibrillatori in tutti i luoghi dello sport. Dieci anni rapporti con il personale medico, società sportive e soprattutto ragazzi nelle scuole.

Un lavoro che non si è mai fermato e che nel tempo ha trovato il sostegno anche nei piccoli grandi gesti come racconta lo stesso Emanuele Arena, presidente dell’associazione: «C’è anche chi ha rinunciato alle bomboniere del matrimonio per donarci la somma equivalente, oppure i ragazzi di Polegge che con la raccolta ferro ci sostengono. Con me c’è un gruppo di volontari straordinario». E poi la storia di Rosa, oggi 18enne, che due anni fa effettuò il massaggio cardiaco per la prima volta, guidata al telefono dagli operatori del Suem. 

Storie di solidarietà emerse martedì sera alle Delizie di Camisano per una cena con 330 tifosi biancorossi a cui ha partecipato la squadra e i dirigenti del Vicenza. «Ho davanti agli occhi l’immagine di quella scena terribile con Piermario a terra - spiega il tecnico Francesco Baldini -. Sono convinto che si potesse fare qualcosa per lui come poi è stato confermato dalle sentenze. Quella è stata una scena che è servita a cambiare l’approccio a questi problemi. Io stesso ho avuto un giocatore l’anno scorso, Estrella, che abbiamo dovuto fermare per problemi cardiaci. A 20 anni ha interrotto la sua carriera, ma è sempre più importante la vita. Serate come queste aiutano la prevenzione».

Il campionato

Il tecnico Francesco Baldini (FOTO TROGU)
Il tecnico Francesco Baldini (FOTO TROGU)

Tanti selfie, quattro chiacchiere con i tifosi e spazio anche per qualche risata. Giocatori e dirigenti hanno avuto un assaggio di quello che è il tifo biancorosso in questo avvio di stagione. Baldini sa che le ultime due vittorie hanno portato entusiasmo e autostima all’interno del gruppo: «Ci sono due momenti che ho in mente, il gol di Pasini con la squadra che si abbraccia e l’immagine del gol al 95’ con il campo che si riempie di giocatori e staff a festeggiare. Le ho fatte fotografare e appena saranno pronte le metterò nello spogliatoio, perchè sono il significato di quello che stiamo diventando. C’è voluta un po’ di pazienza ma ora i ragazzi si sono compattati. Abbiamo tre gare in casa, compresa la coppa Italia e possiamo accelerare».

Un risultato che deriva anche da una maggiore solidità e un cambio di modulo. Un passo indietro rispetto al credo calcistico di Baldini? «No, assolutamente. Chi mi conosce sa che nasco come un “malato ” del 4-3-3. Non sono cambiati i concetti anche se ci siamo abbassati di più, è cambiato il modulo ma non i principi, l’occupazione degli spazi e l’aggressività nel rubare palla. Siamo rimasti coerenti». Tre partite in vista (Pro Vercelli, Arzignano in coppa e Feralpi). Sarà fondamentale la condizione dei giocatori: «Intanto farò ruotare i ragazzi da schierare. Abbiamo recuperato Valietti dopo un periodo in cui era giù di forma e non mi aveva convinto. Non mi piacciono i giocatori che in una partita danno 4 e quella dopo, preferisco che diano sempre 6,5. Valietti sa che deve migliorare in questo, stiamo cercando di portare in condizione Cavion, Zonta e Rolfini danno sempre il massimo. Tutto questo aiuta al formare il gruppo squadra. Se facciamo bene nelle prossime tre gare il Vicenza si può proiettare nell’alta classifica e passare il turno di coppa Italia aiuta a far giocare tutti».

 

Eugenio Marzotto