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I 122 anni dalla fondazione

Buon compleanno Lane. «Vicenza, adesso credi nell’impresa»

Il 9 marzo 1902 nella palestra di Santa Caterina nacque l’Associazione Calcio Vicenza. I ricordi degli ex
La formazione del 1906 in una rara immagine dell’epoca
La formazione del 1906 in una rara immagine dell’epoca
La formazione del 1906 in una rara immagine dell’epoca
La formazione del 1906 in una rara immagine dell’epoca

Buon compleanno, Lane! Per celebrare (anche) i 122 anni dalla nascita dell’Associazione Calcio Vicenza, avvenuta domenica 9 marzo 1902 nella palestra comunale di Santa Caterina, quattro grandi ex sono stati ospiti giovedì in sala Stucchi per la nuova presentazione del libro di Luciano Zanini “Cuori biancorossi dal 1902”, moderatore Giuseppe Falco che ha annunciato che la Fifa ha inserito il club berico tra i primi 15 italiani. 
Dopo il saluto iniziale del sindaco Giacomo Possamai: «Spero si possa vivere il ritorno in paradiso dopo questo lungo purgatorio», ecco i ricordi degli ex. 

Pieraldo e i tifosi 

«La soddisfazione più grande è il bene che ancora mi vogliono i tifosi - sottolinea l’ancora amatissimo ex-presidente Pieraldo Dalle Carbonare -. Io so cosa ho dovuto patire per il Vicenza, però questo vale molto di più di quello che mi è stato sottratto, mi ripaga di tante sofferenze». 

Anche l’ex-numero 1 Adriano Bardin va orgoglioso del rispetto dei tifosi nei suoi confronti: «Tutti nel mondo del calcio mi ricordano come il portiere del Lanerossi e questo mi onora». La gioia maggiore per Roberto De Petri è datata invece 19 ottobre 1969: «Quel giorno segnai il gol della vittoria contro la Juventus in un’epoca in cui noi difensori avevamo l’ordine tassativo di non superare la metà campo». La colonna del Real Vicenza Beppe Lelj svela infine un rimpianto: «In due stagioni ho vinto il campionato di serie B e sono arrivato secondo in serie A. Forse, a distanza di tanto tempo, sono un po’ pentito di essere andato via (tornò alla Fiorentina dopo le buste, ndr). Avrei potuto metterci una parola, però non ho sentito dall’altra parte la volontà di farmi rimanere».

Vista playoff 

Dal passato al futuro prossimo con vista sui playoff. «La squadra sta dimostrando quello che avrebbe dovuto fare dall'inizio. Purtroppo abbiamo sciupato la possibilità di vincere un campionato che ci giocheremo ai playoff – il rammarico di Pieraldo Dalle Carbonare -. Probabilmente il cambio di allenatore ha dato serenità ai giocatori. La rosa è stata sfoltita ed un insieme di cose ha fatto sì che stiano rendendo secondo le proprie potenzialità. Bisognerà essere bravi a preparare la fase decisiva, ci sono tutte le carte in regola per arrivare bene alla fine e costruire qualcosa per il futuro». Per Adriano Bardin, «Vecchi ha toccato un tasto molto importante, quello delle motivazioni per i giocatori. Credo abbia insegnato la regola dell'allenamento invisibile, l’aspetto più importante nel mondo del calcio quando le cose vanno poco bene. Ciò significa andare a letto alle dieci di sera invece che alle dieci e mezza, fare un giro in campo in più, una parata in più. I risultati si vedono. Il Vicenza arriverà sicuramente in fondo». 

Un’altra squadra 

«Nel calcio può succedere di tutto, ma bisogna credere nei propri mezzi - sottolinea Roberto De Petri-. Io, che ho avuto maestri come Sandokan Silvestri, Berto Menti ed Ettore Puricelli a Vicenza, Manlio Scopigno a Cagliari, so quanto conti la mano dell’allenatore». «I giocatori sono gli stessi di prima, ma la squadra sembra un’altra - chiosa Beppe Lelj -. Quando c’è il cambio di un allenatore, anche i giocatori si mettono in riga. A Vicenza fino ad un mese fa mancavano solo i risultati e sembrava che tutte le scelte fatte fossero sbagliate. Invece adesso ti rendi conto che è stata solo una questione di assemblaggio e che tutti devono remare dalla stessa parte. Anche nel derby a Padova si è visto che il Lane è diventato una squadra, prima non lo era: ognuno giocava per conto proprio, ora ci sono 8-9 punti fermi nella formazione titolare».

 

Andrea Lazzari