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L'intervista

Renica, dalla Coppa a Vicenza al Napoli di Diego: «Lane in B, si può»

A Napoli l'ex difensore ha vinto due scudetti, una Supercoppa e una Coppa Italia, oltre alla Coppa Uefa. Con il Lanerossi ha conquistato la Coppa Italia di serie nell'81-82
Renica vinse uno scudetto con Maradona come compagno di squadra. Con il Lane la coppa Italia di C
Renica vinse uno scudetto con Maradona come compagno di squadra. Con il Lane la coppa Italia di C
Renica vinse uno scudetto con Maradona come compagno di squadra. Con il Lane la coppa Italia di C
Renica vinse uno scudetto con Maradona come compagno di squadra. Con il Lane la coppa Italia di C

La festa è soltanto cominciata a Napoli. L'attesa è stata snervante anche per chi, come Alessandro Renica, lanciato dal Vicenza e divenuto bandiera degli azzurri a metà anni Ottanta, del Napoli continua ad essere un tifoso speciale. Renica, che oggi è opinionista di Legends-Ci vediamo a Napoli, in cui si parla di pallone dalla mattina alla sera, non perde d'occhio gli altri campionati. «Il settore giovanile del Vicenza meriterebbe maggiore attenzione a livello nazionale; ha sempre sfornato talenti. La serie B? Possibile».

Renica, quattro maglie vestite in carriera: Vicenza, Sampdoria, Napoli, Verona. Quella azzurra...
Mi ha dato senz'altro tanto. Ho vinto due scudetti, una Supercoppa e una Coppa Italia, oltre alla Coppa Uefa. E di questo terzo scudetto sono felicissimo perché il Napoli quest'anno ha espresso un ottimo calcio, anche in Europa, e ha meritato di vincere. Ora la città è spettacolare, c'è un entusiasmo alle stelle.

Che cosa fa ora?
Mi piace fare l'opinionista, poi mi dedico ai camp estivi, sto a contatto con i giovani, cerco di seguirli e scoprirli.

Allenerà più?
Se ci fosse un progetto importante, la passione c'è sempre e dunque accetterei. Quando ho allenato (Grumellese, Sona, Trissino Valdagno le ultime squadre, ndr) ho sempre trovato una visione troppo dilettantistica in società; mi invoglierebbe di certo un progetto con fondamenta solide e una visione, dove ci sia la possibilità di crescere.

Il Vicenza ha vinto la Coppa Italia di Lega Pro. Lei c'era quando i biancorossi vinsero nell'81-82. 
Ricordo bene. Alzare la Coppa è sempre molto bello, feci anche gol.

Ma che valore ha questa Coppa?
È un trofeo di cui andare fieri, altro che "coppetta". Nel calcio vincere aiuta a vincere e dal punto di vista psicologico devi abituare i giocatori a vincere anche le partite di allenamento per creare una mentalità vincente. Io ero giovane e in rampa di lancio quando ci aggiudicammo il trofeo e vincerlo mi permise di trovare convinzione nei miei mezzi.

Che idea si è fatto del Vicenza?
Lo seguo sempre, anche se non ho visto spesso giocare la prima squadra quest'anno. Ai playoff la storia può cambiare perché nelle due gare può accadere di tutto, quindi il Vicenza è una delle formazioni che può farcela a salire in B. La rosa e il passato ci sono, la pressione inevitabilmente c'è a Vicenza e poi l'ambiente è insoddisfatto, non si capisce perché tutti questi anni difficili. Ferrari da solo fa la differenza, ha una percentuale gol pazzesca. Non so bene le problematiche degli ultimi anni, ma di sicuro puntare più sui giovani, creando un bel mix, è la ricetta dei prossimi anni.

Ha avuto modo di "scoprire" qualche talento biancorosso?
Se mi capita, li propongo anche al Lane. Per esempio mesi fa ho avuto modo di apprezzare e di parlare molto con addetti ai lavori di Luca Carlino che gioca nell'under 17 allenata da Luca Rigoni. Questo ragazzo, che era a Montecchio, è uno su cui puntare. L'under 17 l'ho vista ed è un'ottima squadra. Poi bisogna vedere quanto e come cresceranno i giovani del vivaio, ma certamente Carlino potrà fare il professionista.

Che opinione ha del settore giovanile del Lane?
Molto buona. Anche all'epoca lavoravano bene. Anzi le dirò di più. Il bacino del Vicenza è straordinario e a livello nazionale è sempre stato un po' trascurato secondo me. Allenai anche la Primavera biancorossa e un certo Luca Rigoni, non mancavano i talenti. Diciamo che con i giovani d'oggi, però, ogni anno ci si deve riaggiornare perché la loro crescita va seguita passo passo.

Tornando alla serie C, come si arriva in B?
Non è facile, conquistare la promozione è faticoso ed è il risultato di un percorso a volte anche lento. Competenze e denaro fanno la differenza. Ho visto che l'Arzichiampo ha fatto bene: ecco, quello è un progetto intelligente. Fondamentale è capire il giocatore che prendi: non deve solo avere un certo curriculum ma la voglia di giocare nel Lanerossi Vicenza. Il problema è quando prendi giocatori con la pancia piena, così non vai da nessuna parte. Sono molto legato al Vicenza e quindi gli auguro di salire..

Marta Benedetti