È la provincia alla riscossa, il Renate e il Sangiuliano che schizzano lassù. A onor del vero, il Renate è da un pezzo che abita i quartieri nobili della C, da anni almeno, il Lane non ha perso in casa di Cip e Ciop. Il Sangiuliano invece no, è la rivelazione del torneo a tutti gli effetti: in estate l'avevano descritta tutti quanti come la nuova Lilliput del pallone, designata in anticipo tra le principali candidate alla retrocessione. E invece sulle ali dell'entusiasmo la terza squadra di Milano sta facendo faville sulla scia dell'euforia della neopromossa che si affaccia al mondo nuovo del professionismo.
Il Vicenza transiterà in visita da loro domenica e, a parte il fatto che dovrà presentarsi con 3 punti in più dopo aver battuto inderogabilmente il Mantova dopodomani, è opportuno drizzi le antenne per tempo. Intanto il Padova dopo le cinque pappe di Crema, si è incartato in casa con la Virtus Verona. Piccolo campanello d'allarme: si è esaurita la vena aurea della squadra che sino all'altroieri produceva il miglior calcio del campionato o è un semplice passaggio a vuoto. Domani la risposta nel big match di Trieste dove la Triestina non sa più che pesci pigliare. Ha cambiato il manico in panchina con l'usato sicuro di Pavanel e ha rimediato tre bambole atroci a domicilio dall'Albinoleffe. La squadra per l'ennesima volta è stata convocata a rapporto dagli ultras sotto la curva, una tifoseria con una pazienza da monaci tibetani, obiettivamente quello alabardato è il rebus più intricato del girone. Il Trento è rinato con Tedino alla guida e ha sbancato Busto Arsizio, mentre il Lecco con Foschi al timone sta letteralmente volando, le ha suonate pure al Novara nel suo covo.