Oh mamma se viaggia Mimmo. Il suo Pordenone non solo impila la terza vittoria di fila e schizza solitario al comando della serie C più ondivaga di sempre, ogni domenica un padrone diverso. Ma lo fa letteralmente rullando gli avversari, con la consapevolezza di chi probabilmente ha rintracciato la quadra e ora potrebbe andare per il filotto o comunque è nelle condizioni di farlo.
Forse il girone ha trovato la leader autorevole e autoritaria che cercava, Di sicuro ha trovato in Dubickas (quarto sigillo in tre gare) il terminale che cercava. Segnano lui e bollano pure i compagni, i friulani sono un treno lanciato e se impallinano anche il tetragono Novara il prossimo week-end possono davvero decollare e cominciare a salutare la compagnia. Di certo il presidente Lovisa ha investito benone i denari del paracadute dopo la retrocessione di maggio alleggerendo considerevolmente il monte ingaggi in estate, liberandosi di quelli più pesanti e compiendo oculate scelte di mercato a luglio. Una strategia che sta pagando, tra l’altro accompagnata da dichiarazioni congrue («Vogliamo tornare in B in due anni») che hanno intelligentemente tolto pressioni a squadra ed ambiente sottraendoli dall’assillo della promozione immediata che per una squadra appena retrocessa è un’ossessione nociva e controproducente. Ovvio, è presto per sentenziare qualunque verdetto, ma per la prima volta c’è un gruppo credibile che pare voler prendere drasticamente le redini del torneo.
Procede a piccoli passi il Renate vicecapolista che impatta a Trieste grazie all’imprescindibile cannoniere Tommy Maistrello, a bersaglio in uscita dalla panchina e brodino per il Lecco che esce indenne dal covo della Feralpi sempre troppo discontinua, una calda e una fredda.