<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Club biancorosso Il Cursore - Andrea Rigodanza

Il club Il Cursore – Andrea Rigodanza ha quasi 30 anni. È stato fondato infatti proprio in questi giorni nel marzo del 1994 dai genitori Renato e Loredana in memoria del figlio deceduto diciottenne assieme al compagno di squadra Stefano Dal Lago in un incidente stradale mentre i due giovani calciatori, in prestito dal Vicenza, si stavano recando all’allenamento a Thiene il 3 gennaio 1990.

La storia della centenaria osteria gestita dalla famiglia Rigodanza in stradella Pozzetto è testimoniata dalle foto dei grandi campioni del passato che l’hanno frequentata (da Luis Vinicio a Fabio Capello, passando per Ezio Vendrame e Catarina Pollini) assieme a Pieraldo Dalle Carbonare e a molti altri. Arianna Savio è cresciuta nel locale che ha conosciuto dopo il derby vinto al Bentegodi contro il Verona a fine febbraio 2004 grazie al rigore parato da Avramov ed al gol della vittoria segnato da Zanoletti. E dove lavora ormai da anni. «Sono nata il 10 marzo, il giorno dopo l’anniversario del Lane. Ci sono una serie di segni che mi fanno sentire a casa qui ed essere contenta di partecipare alla vita di questo club. Attualmente siamo una trentina di soci, generalmente un po’ anziani, visto che sono io l’unica che va in trasferta. Ci troviamo qui tutti i giorni a bere un bicchiere ed a parlare di calcio. Io sono la segretaria tuttofare che corre per tutti, il presidente è il signor Renato, affiancato dai figli Luca e Fabrizio. Se pensate che tenevo in braccio Matteo Della Morte quando suo papà Ivano giocava oltre vent’anni fa, capite che per me sono pezzi di cuore. Il calcio va oltre l’aspetto economico. Io sono legata ai vecchi tempi e quindi mi piace pensare alla memoria di Andrea ed alla storia. Speriamo di tornare a riveder le stelle».

Luca Rigodanza ricorda con orgoglio le sciarpe e le maglie dei giocatori che hanno fatto grande il Vicenza di Guidolin (Luiso, Zauli, Di Napoli, Stovini) che erano appese alle pareti del locale: «Ora le ho regalate a clienti ed amici, ma conservo con orgoglio a casa la maglietta di Guardiola quando giocava nel Brescia».

Andrea Lazzari