Gocce di memoria. Ha una lunga storia alle spalle il Club Biancorosso Gibì Fabbri, intitolato dal 2014 all’indimenticabile mister del Real Vicenza, presente all’inaugurazione organizzata in occasione del suo 88° compleanno.

Ce la racconta il presidente Luigi Tosin: «Siamo partiti nel 1976-77, il club si chiamava Alle Ferrate, dal nome del bar frequentato da tutti i giocatori di allora, Paolo Rossi per primo. Ci siamo trasferiti in altri luoghi a seconda delle gestioni dei locali fino ad arrivare a quello attuale al New Bunker (in viale Anconetta 78-80), dove ci ritroviamo adesso. Abbiamo cambiato minimo 6-7 volte sede e questo ha comportato dei problemi, ma nonostante tutto abbiamo 50 soci ed una ventina di abbonati al Lane. Siamo un riferimento per tutti gli ex del Real quando tornano a Vicenza, da Prestanti a Guidetti a tanti altri. A settembre abbiamo fatto una rimpatriata a Chioggia e a giugno ci ritroviamo sempre a casa di Gibì a Ferrara, perché i figli hanno voluto continuare la tradizione. Ovviamente guardiamo anche le partite assieme e speriamo di poter riprendere presto con le cene sociali e le attività benefiche come prima del Covid. Ho anche voglia di tornare a fare qualche trasferta, domenica scorsa un gruppetto di iscritti ha seguito la squadra a Meda in auto. Un doveroso ringraziamento va ai miei collaboratori, il vice-presidente e factotum Ferdinando Cuccarollo ed il segretario Mauro Bussolaro».

Con oltre 45 anni di attività alle spalle, il club sta vivendo l’ennesima ripartenza della storia del Vicenza: «Vista la campagna acquisti, c’è un po’ di delusione per i primi risultati della squadra, anche se non si pensava certo di vincere il campionato con 20 punti di vantaggio, citando la battuta di Renzo Rosso poi strumentalizzata da qualcuno».