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L'angolo dei tifosi

Club biancorosso Faenza

Non conosce confini l’amore per il Lane. Ne fornisce un chiaro esempio il club biancorosso di Faenza, fondato e presieduto da sempre da Massimo De Tomasi, affiancato nella gestione dal fratello Andrea come vice. «Siamo nati proprio nell’inverno di 30 anni fa, nel 1993, nel bel mezzo della stagione che si concluse con la promozione in serie B sotto la guida di Renzo Ulivieri. Speriamo quindi che la ricorrenza sia di buon auspicio. Il numero dei soci spazia dalle 30 alle 40 unità, per la stagione attuale abbiamo sottoscritto 14 abbonamenti, che non sono pochi, vista la distanza che ci separa dal Menti. Copriamo tutta la regione, da Bologna a Codigoro a Ravenna ed a noi si sono uniti i tifosi di Quei da fora della Toscana».

Come le è venuta l’idea di istituire un club in Romagna?

«Io sono vicentino, classe 1965, e fino al 1978, l’anno dello storico secondo posto in serie A, ho vissuto in città con la mia famiglia. Nel frattempo era mancato nostro padre nel 1975 e dopo il secondo matrimonio di nostra madre ci siamo trasferiti a Faenza. Io e i miei fratelli Andrea, Giuseppe (detto Pino) e Pierluigi, il più piccolo, siamo tutti tifosissimi. Il sentimento resiste al tempo: per assurdo, essere andati via Vicenza ci ha fatto legare ancora di più alla città, dove abbiamo ancora parenti. Il resto lo fanno la nostalgia per gli anni da ragazzino. Poi c’è chi si è innamorato della maglia o di un giocatore, perché la maggior parte non è neppure veneto o al massimo aveva un padre originario di Vicenza».

Quali sono i ricordi più belli?

«Quelli legati alle stagioni di Guidolin, che tra l’altro abbiamo seguito con maggior frequenza al Menti, assistendo alla vittoria della Coppa Italia contro il Napoli ed alla semifinale di Coppa delle Coppe con il Chelsea. A fare da contraltare, purtroppo, le delusioni degli ultimi vent’anni».

Come vivete la vostra passione ?

«Non abbiamo una vera e propria sede. Il punto di ritrovo è casa mia, anche perché siamo distanti anche 60-70 chilometri tra noi. Ci si trova al Menti o dove riusciamo ad organizzare qualche trasferta, poche quest’anno purtroppo, oppure per i pranzi».

Cosa vede dietro l’angolo?

«Ho letto le dichiarazioni del mister Modesto: obiettivamente bisogna essere molto ottimisti per pensare ancora al primo posto, ma la speranza è quella di fare un passo alla volta e tornare almeno in B, perché la serie A è lontana anni luce. Lo meritiamo come tifosi, perché dovunque andiamo siamo quasi sempre più numerosi del pubblico di casa»”.

Andrea Lazzari