Rimettersi in... Sesto. Subito. Lunedì. Perché il Vicenza può farlo per continuare ad inseguire il sogno chiamato serie B. La sconfitta brucia, ma il Lane può ribaltare la situazione e passare il turno. E questo è il sentimento dei tifosi che ieri erano in fila al botteghino per acquistare il biglietto del ritorno e degli ospiti di È solo calcio, l'approfondimento condotto da Luca Ancetti che ieri ha visto protagonisti Massimo Briaschi, ex attaccante biancorosso, Mattia Serafini, diesse dell'Arzignano, Enrico Zanotto, ex bomber di serie C e autore del libro "Un calcio alla notorietà", Eugenio Marzotto caposervizio del settore sport del Giornale di Vicenza.
Pro Sesto cinicaBiancorossi deludenti ma ancora in partita. È stato un po' questo il concetto attorno al quale è ruotata la puntata. L'analisi degli ospiti. «La Pro Sesto è stata cinica, il risultato è giusto ma lunedì sarà un'altra gara». Serafini: «La sconfitta del Vicenza è inattesa, ma può servire da stimolo, può essere un trampolino di lancio verso il grande obiettivo». Il risultato ha sorpreso anche Zanotto. Marzotto: «Questa squadra ha un problema strutturale che è l'atteggiamento in campo, la mentalità». Si guarda già avanti. «Per me la Pro Sesto è una formalità ma le difficoltà aumenteranno comunque col passare delle partite. Ora devono uscire i giocatori più quotati in termini di qualità».
«Ai playoff comunque riporti in campo la stagione - il pensiero di Serafini -, è sbagliato pensare che una squadra si presenti completamente diversa. Spero che il Lane faccia il salto in B, anche nell'ottica di una collaborazione futura». Il Vicenza è stato tenuto a galla dal solito Mario Ierardi. Marzotto: «Il giocatore mi ha colpito quando dopo la partita ha detto che al Vicenza manca il senso di sacrificio e che c'è superficialità». E se è vero, come ha sottolineato Serafini, che «il singolo non fa mai la differenza», è altrettanto vero che Ierardi è un giocatore imprescindibile.
«Giocatori così prestanti fisicamente hanno bisogno di tempo per rientrare da un infortunio, altrimenti rischiano di rifarsi male subito» - il pensiero di Zanotto a corredo delle dichiarazioni post gara del tecnico Dan Thomassen, che giustificava la scelta di Ndiaye. Si è parlato tanto di Ronaldo, tra i migliori, e poi di modulo.
«L'assetto giusto per questa squadra sarebbe il 4-3-3. Il Vicenza ha esterni eccezionali e giocatori con determinate caratteristiche. Uno come Ronaldo si troverebbe sicuramente meglio così, giocando davanti alla difesa». Al Breda è mancato uno come Stoppa, che ha avuto due palle-gol clamorose. «Se avesse segnato, sarebbe stato tutto diverso». Che gara disputerà il Vicenza lunedì? Briaschi: «La squadra dovrà avere pazienza e personalità». Serafini: «Sono per la lucidità e l'umiltà. Non avrei l'ansia di fare gol subito, la Pro Sesto cercherà di difendersi e ripartire. Il Vicenza non dovrà comunque essere troppo sereno. Il pubblico del Menti sarà un fattore fondamentale. Vivo da vicino i calciatori d'oggi: hanno sempre bisogno della pacca sulla spalla. Bisogna avere pazienza nel giudicare i giocatori e valutare il periodo storico che stanno vivendo. Non è facile giocare in certe piazze. Sono altri giocatori rispetto a quando giocava Briaschi». Thomassen si gioca tutto? «Un risultato positivo cambierebbe totalmente la sua avventura calcistica» - ha affermato Zanotto. «Non investirei di questa responsabilità solo l'allenatore», il pensiero di Serafini che è già al lavoro per programmare la prossima stagione.