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Ventinovesima puntata

È solo calcio con Pellegrini, Menabò e Clementi. Rivedi la puntata

L'approfondimento sul campionato di Vicenza e Arzignano
E' solo calcio - puntata del 28 marzo 2024

Chiacchiere tra attaccanti. Due bomber, Jacopo Pellegrini e Simone Menabò, più un altro ex giocatore offensivo, Claudio Clementi, oggi allenatore del Poleo (in Promozione). E il gol dunque non può che esser stato il tema principale nel salotto di Nicola Gobbo, che ha condotto una nuova puntata di È solo calcio, l'approfondimento del GdV sul Lane e sull'Arzignano. Gol purtroppo anche incassati, magari nel recupero, come ha sottolineato il rappresentante dei tifosi presente, Davide Pialotti, vicepresidente del Lane club di Quinto Vicentino. «Il terzo posto minimo sindacale, ma siamo fiduciosi. Peccato per quei gol presi all'ultimo, perché sarebbe tutta un'altra classifica», ha sottolineato. Un fatto analizzato con attenzione da mister Vecchi assieme alla squadra: «Siamo partiti da dove sono nate le azioni e bisognava probabilmente interromperle prima ed evitare di farli arrivare al cross», ha commentato Pellegrini. Qualche rammarico, certo, ma dall'altra parte i tifosi hanno sempre applaudito, in questo ultimo periodo, il Lane per quello che si è visto in campo: «Confermo, sono almeno quattro o cinque partite che si vedono verticalizzazioni, un bel calcio, propositivo, ficcante», ha continuato Pialotti.

S'è parlato tanto delle nuove idee e della costruzione dal basso portata da mister Vecchi, grazie anche all'intervento del caposervizio dello sport del GdV Eugenio Marzotto, che ha sottolineato il percorso di crescita del Vicenza, probabilmente non ancora completato: «Credo di sì, che ci sia ancora margine - ha confermato Pellegrini -. Nelle ultime partite poi nel nostro stadio è proprio bello giocare, i nostri tifosi ci stanno dando una carica incredibile».Sul tecnico biancorosso a raccontare qualcosa in più è stato Claudio Clementi, che con lui ha giocato ai tempi del Fiorenzuola e all'Arezzo: «Una persona tranquillissima, a modo. Da giocatore era uno di poche chiacchiere, era uno di quei leader che non fa troppo rumore, però quando parlava tutti lo ascoltavamo - ha spiegato -. Tatticamente molto intelligente, si intuiva già che sarebbe diventato un allenatore».

S'è parlato tanto di Lane, ma anche di Arzignano, dell'importantissimo successo di Meda, sul Renate. Dell'esonero di Bianchini e dell'esordio vincente di Bentivoglio. Rimane però complicato il rapporto con il gol dei giallocelesti e anche Menabò è a secco: «Segnare mi manca tanto. Quest'anno ho pagato anche il passaggio di categoria - ha detto -, poi alla Torres nella prima parte di stagione non ho trovato molto spazio. Spero di sbloccarmi il prima possibile. Ora c'è la Triestina e dobbiamo giocare ogni partita come se fosse l'ultima». Lo sguardo rivolto in avanti, al duplice incrocio: il Lane vuole vincere con la Pro Sesto, facendo un favore al Grifo, che a sua volta accoglie al Dal Molin la Triestina, sperando di restituire il favore ai biancorossi.

Ma non si è parlato solo di prossimo futuro, ma s'è guardato anche più avanti. Pellegrini rimane? «Domanda difficile, io qui mi sono trovato davvero bene, vediamo innanzitutto come si conclude la stagione - ha risposto l'attaccante biancorosso -. Poi la scelta non dipende solo da me, però posso dire che qui ho trovato una società solida, serie, come ce ne sono poche in C, una tifoseria eccezionale, quindi sarei ben contento di mettermi a disposizione». Menabò invece sul suo futuro ha detto: «Intanto pensiamo a salvarci, poi vedremo. Sicuramente Arzignano potrebbe essere la piazza giusta per me».

Anna Fabrello