Battere il Padova per tornare in corsa. Il Vicenza ce la può fare ma ora «devono uscire gli uomini». La puntata di È solo calcio condotta da Nicola Gobbo è stata dedicata alla sfida in programma al Menti domenica: una partita-spartiacque per il Lane in piena crisi. «Magari faccio un salto, perché ho sempre visto i biancorossi vincere quando sono venuto al Menti - ha detto in collegamento il mitico 7 del Real Vicenza, Franco Cerilli, che ieri ha festeggiato 70 anni -. Posso dare un consiglio alla società? Serve una persona con gli attributi che entri in spogliatoio e capisca i problemi che ci sono».
«Tiferò per il bel calcio e perché non ci siano tafferugli tra i tifosi. Spero lo spettacolo, dal punto di vista tecnico, sia buono. I tifosi del Vicenza cercano sempre di essere vicini alla squadra e la sosterranno anche domenica se le cose andranno in un certo modo. Certo è che i giocatori dovranno avere una motivazione altissima in uno stadio strapieno».
Non solo Cerilli protagonista dell'approfondimento del giovedì targato Il Giornale di Vicenza. Ospiti in studio, oltre al capo servizio dello sport del GdV, Eugenio Marzotto, anche il difensore dell'Arzignano Edoardo Bernardi, in gol contro il Lumezzane, il giornalista Dimitri Canello e l'ex attaccante di molte squadre, tra cui il Biancoscudo, Andrea Rabito.
«Il pubblico biancorosso domenica sarà critico, perciò i primi 10' saranno fondamentali per il Lane per entrare bene in partita - ha affermato Marzotto -. Se il Vicenza vince si riapre tutto, ma se perde potrebbero aprirsi scenari pesanti. Ora contano soprattutto gli uomini».
«Sono molto sorpreso da questa situazione - ha detto Canello -, il Vicenza ha una rosa importante e superiore a tutte le altre. Ha ottimi giocatori ma manca l'amalgama e adesso per i giocatori è il momento di tirare fuori gli attributi. Alla proprietà si può imputare poco, forse manca nella rosa un braccetto veloce, perché finora dietro hanno giocato sempre gli stessi e il campionato è lungo. Poi bisogna cominciare a mettere in discussione il ruolo di Ronaldo. Se lui perde certezze, frena la squadra».
«È l'unica squadra imbattuta ma ha assenze pesanti davanti: sono fuori Liguori, Palombi e Russini». Tutta l'esperienza di Rabito: «Il Vicenza deve cercare una reazione forte contro il Padova. Fondamentale sarà la tenuta mentale dal primo minuto, sin dal riscaldamento. Ora i ragazzi si devono guardare negli occhi, se ne esce tutti assieme. La squadra di Diana dovrà affrontare la partita con la giusta ferocia agonistica: va sempre portata in campo, perché questo vogliono i tifosi. A Vicenza capiscono tutto e apprezzano quando sudi la maglia».
«Se i giocatori del Vicenza la sentono, devono cambiare mestiere» - e nel dire questo Rabito ha ricordato quanto sosteneva l'amico Giancarlo Salvi in una massima diventata famosa e che vedeva in Vicenza la piazza ideale perché un calciatore potesse esprimersi.
Bernardi, 20 anni e tanta voglia di arrivare in alto. Ad Arzignano sta vivendo un bellissimo momento di vita e carriera. «Il Padova è una squadra forte - ha detto -. Contro i biancoscudati siamo stati un po' sfortunati ad andare al primo tempo con quel risultato. Loro bravi a farci il primo gol, poi nel secondo tempo ci hanno messo sotto. Ho scelto Arzignano perché pensavo fosse la migliore piazza per crescere, sto trovando spazio e ringrazio tutti. Andiamo ad affrontare l'Albinoleffe tutti uniti con l'obiettivo di dare il meglio».
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