Un concetto che mette d'accordo tutti: «Se non si può vincere, l'importante è non perdere». Un mantra arrivato quest'anno in casa Lane, mentre lo scorso anno si voleva fare un gol in più degli altri. Per mister Bianchini è invece sempre stato il giusto credo per fare bene. Lo hanno confermato nel salotto del Giornale di Vicenza il difensore biancorosso Filippo De Col e il centrocampista gialloceleste Erald Lakti, nel corso della quarta puntata di "È solo calcio". D'accordo anche i tifosi, rappresentati da Sergio Venzi, presidente del club biancorosso Lane Barufanti e il giornalista Paolo Dalla Costa. Dunque, il punto del Vicenza in casa della Virtus Verona è un punto d'oro. «Il campionato è ancora in fase di assestamento, però la Virtus ha dimostrato di meritare di stare lì», ha sottolineato il collega Dalla Costa.
«All'inizio i punti per alcune squadre pesano meno - ha commentato Filippo De Col -, c'è più spensieratezza anche nell'andare a giocare in stadi importanti, come il nostro. Partenza forte? In settimana il mister analizza bene l'avversario, ma il partire forte deve essere una nostra prerogativa. Poi di positivo a Verona c'è stato che fino alla fine non hai mollato, dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno, anche perché tra pochi giorni c'è un'altra partita davanti al nostro pubblico». Dall'altra parte Erald Lakti ha sottolineato l'importanza della vittoria conquistata contro l'Alessandria: «Ce l'ha detto anche il mister a fine partita, che era contento. Ha rivisto il "vecchio" Arzignano: stiamo crescendo assieme, partita dopo partita. Anche io personalmente ho cancellato la brutta prova all'esordio, poi diciamo che il nostro percorso, eccetto appunto lo scivolone con il Legnago, è stato di continuo miglioramento».
È intervenuto nel corso dell'approfondimento anche il caposervizio dello sport, Eugenio Marzotto, che ha sottolineato come questo Vicenza non sia stato magari bello contro la squadra di Fresco, ma sia una squadra più concreta e fisica. «Ora bisogna essere più brillanti là davanti», ha detto Marzotto. Della stessa opinione anche Dalla Costa: «In questo momento si gioca poco in profondità, c'è da migliorare sull'intesa tra centrocampo e attacco. Poi di calcio champagne obiettivamente se ne si vede poco e per uscire da questa categoria serve equilibrio, che quest'anno si è ritrovato». Perfettamente d'accordo anche Sergio Venzi: «Sono troppi anni che a Vicenza non si vedono categorie importanti. Nonostante ciò noi tifosi ci siamo: noi, il gruppo Lane Barufanti, abbiamo 190 iscritti e oltre la metà sono tesserati, molti di questi sono giovani e siamo riusciti anche a portare tante famiglie allo stadio».
Con lo sguardo rivolto ai prossimi impegni, con il Lane che ospita in casa la Pergolettese e il Grifo impegnato sul campo della Pro Sesto, nel salotto del GdV si è parlato anche di pressione e della spinta dei tifosi: «Nel calcio la pressione fa parte del gioco - ha concluso De Col -. Quella del Lane è una maglia che pesa, l'ambiente ti responsabilizza, ma deve essere una forza per noi. Viviamo la partita in simbiosi con il pubblico ed è emozionante giocare al Menti: quando ti spingono voli». Della stessa opinione anche Lakti che ha giocato nella Fiorentina fino alla Primavera indossando la fascia di capitano e dunque sa cosa vuol dire giocare in una piazza importante, ma sa anche in una più piccola come Arzignano, quanto debba comunque esserci: «Se non c'è dall'esterno noi calciatori dobbiamo crearcela».
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