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VENTOTTESIMA PUNTATA

Thomassen: «Per prepararci ai playoff faremo un ritiro». È solo calcio, l'approfondimento sulla Serie C. Rivedi la puntata

Il tecnico biancorosso ha parlato a tutto campo nel corso del consueto appuntamento sul web
È solo calcio - puntata del 17 aprile

A tutto Thomassen. Nella casa del GdV, a È solo calcio. Per quasi un'ora il tecnico del Vicenza ha parlato del periodo che attende i biancorossi dando prova, una volta di più, della sua eleganza e della bontà delle idee che sta cercando di portare avanti. Il tecnico Dan Thomassen, incalzato dalle domande di Luca Ancetti ed Eugenio Marzotto, si è raccontato come mai prima.

Thomassen, dopo qualche settimana possiamo dire che il Vicenza ha trovato con lei la giusta leggerezza?

La prima dose è arrivata. Il primo nemico nel calcio è il tempo, ce n'è poco e ancora meno nel mio caso, forse non arriveremo dove mi piacerebbe ma la leggerezza mentale è fondamentale raggiungerla per lavorare ancora più con intensità. Quando è arrivato sulla panchina della prima squadra, com'è stato l'approccio con i giocatori? Il mio primo pensiero è stato metterli nelle condizioni di potersi esprimere. Il mio pensiero di calcio è ancora in costruzione perché sono un allenatore giovane. Sarei stato folle a voler stravolgere tutto. Ho delle idee anche io ma sono rimasto nella semplicità. Lo sport è spietato, dietro le maschere emerge sempre quel che c'è. Mi sono presentato quindi per quel che sono con semplicità, una grande apertura al dialogo e sincerità. La metafora della casa le è molto caro. Il termine mi piace perché vuol dire confort, sicurezza, dobbiamo riuscire a creare una "casa" a 360 gradi. Ogni squadra deve provare a costruire una casa, nel gruppo e in campo.

Veniamo al successo col Pordenone. Il gol di Ferrari è arrivato su un'azione provata?

Anche no, ci sono cose che i giocatori hanno dentro e le esprimono in campo. Quale dovrà essere da qui in avanti l'approccio alle gare? Di sicuro per me conta affrontare le gare con coraggio, a volte può emergere più o meno ma l'approccio deve essere questo. Il battibecco Cappelletti-Ronaldo? A me fa piacere perché i confronti servono, non giochiamo con le bambole. I modi a volte possono essere forti, meglio mandarsi a quel paese una volta di più, agire ed esporsi; è il segnale che ci siamo, vogliamo vincere e andare oltre. La squadra ha personalità? Non ho un parametro ma posso dire che ce n'è in questa rosa. Quella che c'è va sfruttata.

Playoff. Dopo il Piacenza ci saranno 15 giorni di stop prima di affrontare la prima gara. Come andranno utilizzati?

Sarà un investimento importante su noi stessi, perché poi non ti alleni più quando iniziano i playoff, è tutta gestione fisica, tempo per lavorare non ci sarà. Avevo calcolato che avevamo a disposizione le gare con Pordenone e Piacenza più una ventina di allenamenti per mettere le basi mentali, fisiche, tecniche, tattiche per i playoff. Stiamo valutando anche l'ipotesi di stare insieme qualche giorno, quindi un ritiro, perché bisogna ottimizzare tutto in momenti come questi.

Come sta Ronaldo?

Nella mia testa è un giocatore molto importante. Non stava bene quando sono arrivato. Si allenava anche poco, ora si allena con costanza da un paio di settimane, personalmente ho visto una grande crescita col Pordenone e conto su di lui ai playoff.Dalmonte, Valietti e Ierardi?Contiamo di averli tutti e tre per l'inizio dei playoff.Si sente allenatore o traghettatore?Io mi sento allenatore, l'altro termine si usa più all'esterno.Che significato avrà la gara col Piacenza?Ben venga se è una partita viva ma per me gare concettualmente morte non ci sono.

Marta Benedetti