«Vogliamo ripartire subito e speriamo Ferrari recuperi». A Matteo Della Morte proprio non è andata giù la sconfitta sul campo della Vercelli, a casa sua. «Già, a casa mia... - ha mugugnato l'attaccante del Vicenza, ospite dell'approfondimento È solo calcio andato in onda ieri (giovedì 12 ottobre). Puntatona al GdV, tra presente (Della Morte) e passato (Marcelo Otero). Due attaccanti, ma anche un ex centrocampista e allenatore (Daniele Fortunato), assieme al presidente del club biancorosso Intesa, già presidente del Centro di coordinamento dei club, Vittorio Cremona, hanno dialogato per oltre un'ora assieme al caposervizio dello sport del Giornale di Vicenza, Eugenio Marzotto, che era inviato a Vercelli, e al giornalista-conduttore Nicola Gobbo, che si è collegato in apertura con l'Avioncito, Otero.
Occhiali da vista neri, due maglie sullo sfondo della stanza: quella del Lane, che ha vestito a metà anni Novanta, e quella numero 7 dell'Uruguay, la nazionale con cui ha vinto la Coppa America nel '95. «Vicenza è indimenticabile per me e per la mia famiglia, quando posso lo seguo. Sono tre o quattro anni che non riesco a venire ma il prossimo anno ritornerò al Menti, il Vicenza sa che ha un tifoso in più all'estero, che sono io. Che sia in C, in B, o in A, il Vicenza è nel cuore. Che consiglio posso dare al Lane per segnare di più? Il calcio è molto cambiato, credo che l'attaccante debba essere un po' più furbo. Il Var oggi complica tutto».
Domenica, Vicenza-Renate al Menti. «Che partita mi aspetto? Dipende da come si metterà. Dobbiamo essere pronti a tutte le situazioni - ha spiegato Della Morte -. Il mister ci ha detto di ripartire e non guardarci più indietro, anche se siamo ancora delusi e arrabbiati. Bisogna comunque essere equilibrati, siamo solo all'ottava partita. L'importante è che stiamo bene tra noi, c'è entusiasmo, il gruppo è ottimo, condividiamo bei momenti anche fuori dallo spogliatoio». La compattezza del gruppo, però, non è per forza una ricetta magica. A tal proposito è significativo un ricordo di Fortunato: «A Bari mangiavamo sempre il pesce assieme, c'erano anche i bambini... e siamo retrocessi»
Si è parlato a lungo del centrocampo, individuato da Marzotto come l'anello un po' debole del Vicenza in questo momento. Ronaldo sì, Ronaldo no, Ronaldo e Rossi insieme? La lettura di Fortunato: «Il problema a mio avviso è che non c'è mai stata continuità in quel reparto. Diana forse deve pazientare un po' e fare più partite con lo stesso modulo. Se giochi con Ronaldo devi fare a tre e senza Proia, magari con Greco e Cavion, due centrocampisti di corsa insomma. Al di là di tutto, penso che se il Vicenza passa in vantaggio, non ce n'è per nessuno. Il Renate è una buona squadra ma abbiamo tutti i mezzi per batterlo. Siamo competitivi per vincere il campionato». Cremona ha ricordato il Vicenza di Renzo Ulivieri: «Giocava con un centrocampo forte e poi ebbe la felice intuizione del falso nueve: Briaschi e Gasparini non avevano un ruolo definito e gli avversari non ci capivano molto, era un Vicenza difficile da leggere».
In attesa del Vicenza, che domenica vedrà di nuovo la Curva Nord colorarsi di biancorosso, tocca all'Arzignano stasera scendere in campo a Novara: obiettivo riscattare il ko casalingo con la Virtus Verona.
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