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La storia

Dal Pisa alla serie D. Ma il "toro" di Treschè Conca è tornato

Per Thomas Alberti otto gol in nove partite con il Brusaporto di Bergamo.

Due anni fa di questi tempi debuttava in serie B nel Pisa di Luca D'Angelo, che già l'aveva fatto esordire in C ai tempi del Bassano. Sembravano schiudersi orizzonti dorati per il puntero Thomas Alberti. Invece...

«Diciamo che quella chance non me la sono giocata proprio al massimo - spiega il toro di Treschè Conca - perché non mi sono reso conto che poteva essere la svolta della mia carriera e poi qualche problema fisico mi ha frenato. Peccato perché quando stavo bene avevo dimostrato di poterci stare in quella realtà». L'anno scorso due prestiti tra Fidelis Andria e Legnago senza rendere come voleva hanno fatto capire a Thomas che per ritrovarsi forse doveva fare un passo indietro: «In estate avevo immaginato che sarei finito in D ma per me ritornare a giocare in quarta serie non è un fallimento. Piuttosto è un'opportunità per rimettermi in gioco e mostrare le mie doti. Avevo avuto contatti con qualche squadra veneta ma nessuna mi convinceva in pieno. Volevo essere sicuro di trovare una società e un progetto serio per rilanciarmi e non volevo sbagliare. Anche perché in cuor mio l'obiettivo è sempre quello di fare il professionista e di risalire in C».

La proposta giusta per Thomas è arrivata da Brusaporto, piccolo comune nell'hinterland di Bergamo che da quattro anni milita in D e nel 21/22 ha centrato i play-off. Quest'anno la squadra era partita con due sconfitte di fila ma alla terza giornata è entrato in scena Thomas con una sassata di destro da oltre venti metri dritta all'incrocio dei pali. Da lì in poi non si è più fermato mettendo in fila 8 gol in nove gare, con la squadra che da allora non ha più perso, facendo anche un prestigioso 2-2 in amichevole con l'Atalanta: «Mi marcava Demiral - spiega Thomas - i big non hanno giocato ovviamente al massimo ma c'erano quasi tutti. Fisicamente sto bene e i gol stanno arrivando, anche grazie a mister Carobbio che sa far giocare bene la squadra. I miei compagni mi hanno fatto sentire da subito importante e questo mi ha dato tanta fiducia».

Il toro (soprannome datogli dal ds del Matelica dopo una sua esultanza con le dita a mò di corna) vuole continuare a caricare a testa bassa e poi con i colori gialloblu del Brusa si trova a suo agio. Gli ricordano quelli del suo Treschè Conca con il quale ha vinto il sentito torneo Interbar dell'altopiano l'estate scorsa.

Stefano Gobetti