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Il personaggio

Bepi, una vita in panchina. Da 57 anni nello stesso club

Giuseppe Lucato ha 85 anni, allena nel settore giovanile del Futsal Cornedo e ha cresciuto 1.200 ragazzi. Anche... grazie a Piola
Giuseppe Lucato allena i Piccoli Amici e i Primi calci
Giuseppe Lucato allena i Piccoli Amici e i Primi calci
Giuseppe Lucato allena i Piccoli Amici e i Primi calci
Giuseppe Lucato allena i Piccoli Amici e i Primi calci

Da 69 anni calca i campi da calcio e da 57 siede sulla panchina da allenatore della stessa società sportiva (che in passato aveva un'altra denominazione). Giuseppe Lucato, o come piace a lui Bepi, con le sue 85 primavere può vantarsi di aver "cresciuto" sportivamente più o meno 1200 ragazzi. Il numero non è definitivo, perché due volte alla settimana parte da Valdagno, dove abita, e raggiunge Cornedo per indossare la divisa di tecnico per il Futsal Cornedo, alla guida dei Piccoli Amici e di Primi Calci, dai 7 agli 8 anni.

«Come mi è stato detto quando, nel 2022, sono stato insignito della benemerenza regionale della Figc Veneto sono l'allenatore che in regione, ma probabilmente anche in tutta Italia, siede da più anni sulla panchina della stessa società». Un amore per il calcio che gli illumina gli occhi raccontando gli inizi da giocatore, nel 1954, nella Filatura Maglio, poi negli Juniores e nella De Martino del Marzotto per tornare nella Filatura in terza categoria. Sempre con la maglia numero 10 nel ruolo di mezzala sinistra.

«Nel 1965 ho ottenuto il patentino di allenatore di terza categoria e occuparmi del settore giovanile - ha aggiunto Lucato - Da quel momento non ho più smesso di allenare. Purtroppo ho dovuto assentarmi 5 volte: una quando è mancata mia mamma e le altre perché mi ero rotto le costole arrampicando». Nemmeno il lavoro lo ha mai fermato: «Ero vigile a Valdagno, ma i colleghi mi permettevano di fare sempre il turno del mattino così dalle 16 alle 19 potevo correre dai miei ragazzi».

In una carriera che due anni fa gli ha fatto arrivare anche l'onorificenza di consigliere comunale onorario di Cornedo, non potevano mancare gli incontri "importanti". «Nel 1966 Silvio Piola, il centravanti della Nazionale, mi raccomandò di non mostrare mai personalmente gli esercizi ai ragazzi, ma di farli eseguire al mio miglior giocatore. Diversamente in caso di movimenti sbagliati l'allenatore perderebbe la faccia. Anche il preparatore Nicola Comucci mi diede consigli: fino agli 8 anni i bambini devono limitarsi a giocare a calcio e fare esercizi di base per non danneggiare la loro ossatura. Ricordo Diego D'Alessandro con cui ho collaborato negli allenamenti e che ha lasciato il Cornedo per guidare la "Celeste", la nazionale maggiore di calcio a 5, nella Coppa America chiamato dalla Federazione dell'Uruguay».

Sorridendo si congeda e raggiunge i suoi ragazzi a cui insegna tecniche e tattiche, ma soprattutto «le cose più importanti: la passione per lo sport e lo stare insieme».

Veronica Molinari