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Atletica

Riecco Jacobs: alla prima sui 100 dopo l'oro olimpico vince in 10"04. «Mi manca brillantezza»

In batteria il 9.99 ma con vento irregolare

Jacobs in ripresa, Dosso a un passo dal record. Subito sotto i 10 secondi, nonostante il ricovero in ospedale di dodici giorni fa a Nairobi, il campione olimpico Marcell Jacobs sfreccia in 9.99 ventoso in batteria nei primi 100 metri dopo Tokyo, spinto da una folata superiore al consentito (+2.3), e un’ora dopo conquista la finale del Meeting di Savona con 10.04 e vento regolare (+0.3). Sulla pista in cui l’anno scorso firmò il suo primo record italiano dei 100 con 9.95, pur senza la condizione dei giorni migliori il fenomeno delle Fiamme Oro in finale batte l’ivoriano Arthur Cissè (10.10), il francese Jimmy Vicaut (10.12) e il velocista dello Sri Lanka Yupun Abeykoon (Nissolino Sport, 10.16 dopo il 10.04 della batteria). Non si ferma più l’altro azzurro Chituru Ali (Fiamme Gialle) che scende a un notevole 10.18 migliorando di un decimo il tempo della scorsa settimana ai Marmi di Roma (10.28), ma è da sottolineare anche il 10.12 ventoso della batteria, che non può essere riconosciuto come primato personale essendo agevolato da un vento superiore a +2.0. Sesta piazza in finale per il francese Mouhamadou Fall
(10.24).

«Ho fatto fatica, pensavo di correre meglio rispetto alla batteria e invece mi manca un po' di brillantezza e non avanzavo come al solito - l’analisi di Jacobs, seguito alla Fontanassa dal suo coach Paolo Camossi - pensavo di averne di più, mi manca ancora un po'di lavoro. Ma è soltanto la prima gara dell’annosui 100, abbiamo tempo per arrivare ai Mondiali, l’obiettivo principale della nostra stagione. Il virus di Nairobi non ci voleva proprio, quella settimana non è stata esattamente la migliore della mia vita: oggi ho voluto gareggiare perché sapevo di poterlo fare, ero convinto di poter correre meglio tecnicamente, soprattutto nella seconda parte di gara. Ora mi aspetta la bellissima gara di Eugene in Diamond League: sarà più difficile del Mondiale, dove gli americani saranno solo 3 e non 7 come nel meeting del 28 maggio».

In evidenza anche gli altri due campioni olimpici della staffetta 4x100: Lorenzo Patta (Fiamme Gialle) comincia la stagione da 10.19 (+1.3), a sei centesimi dal PB ottenuto lo scorso anno sullo stesso rettilineo (quello opposto al principale, visto il vento che soffia dal mare), Fausto Desalu (Fiamme Gialle) si migliora fino a 10.21 (+1.3) scendendo di otto centesimi rispetto al 10.29 di Savona del 2020, ottima notizia in prospettiva 200 metri. Ad entrambi non basta per
accedere nella finale a sei, complice anche la qualità del cast internazionale, ma l’esordio è comunque di valore. È straordinario invece per Zaynab Dosso. C’era tanta curiosità dopo la fantastica stagione al coperto (7.14 record italiano dei 60) e la sprinter delle Fiamme Azzurre non tradisce. La crescita, poderosa, strabiliante, prosegue anche nei 100 metri: 11.19 in batteria (+1.0), 11.21 in finale (+0.9) senza spingere fino in fondo. Tradotto: diventa la seconda donna italiana più veloce di ogni epoca sui 100 metri a soli cinque centesimi dal record italiano timbrato da Manuela Levorato a Losanna il 4 luglio 2001. La 22enne reggiana manda in frantumi il primato personale, abbattuto di 24 centesimi (11.43 a La Chaux-de-Fonds nel 2020) e fa nettamente meglio dell’11.33 ventoso dello scorso anno a Grosseto (+3.3). Dopo l’11.12 della britannica Daryll Neita corso nella medesima batteria, quello della Dosso è il secondo crono europeo dell’anno, nella stagione che oltre ai Mondiali di Eugene (15-24 luglio) offrirà anche gli Europei di Monaco di Baviera (15-21 agosto). In finale, assente la Neita che opta per i 200, l’azzurra si prende il successo davanti alla svizzera Geraldine Frey (11.31) e all’altra azzurra Vittoria Fontana (Carabinieri) terza in 11.34.

PGR

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