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«Rabbia ed entusiasmo»
La ricetta di Karkalis
per un Bassano nei playoff

Francesco Karkalis ha una gran voglia di farsi notare con la maglia giallorossa
Francesco Karkalis ha una gran voglia di farsi notare con la maglia giallorossa
Francesco Karkalis ha una gran voglia di farsi notare con la maglia giallorossa
Francesco Karkalis ha una gran voglia di farsi notare con la maglia giallorossa

Vincenzo Pittureri

BASSANO

Sempre in ballo tra Abruzzo e basse Marche, Francesco Karkalis firmando per Bassano amplia drasticamente il suo raggio d’azione con il primo trasferimento reale della sua carriera finora operativa tra Pescara, L’Aquila, Macerata e Teramo. Karkalis, 22 anni, un metro e 81, terzino mancino che tradisce chiare origini greche da parte di padre («È originario di Salonicco – dice – una volta andavo spesso a trovare i nonni in Grecia, ma da quando gioco a calcio da professionista vado più raramente»), sarà l’alter ego di Filippo Stevanin sulla corsia sinistra. Prodotto del vivaio del Pescara e pescarese d’origine, il Delfino biancazzurro crede ancora in lui, visto che ha deciso di girarlo al Bassano solamente in prestito e lui stesso confida di lasciare il segno qui per conquistarsi tra un anno magari la chiamata di Mastro Zeman sull’Adriatico, oppure guadagnare un rinnovo da queste parti, chissà.

SPINTA E... Intanto si descrive così. «Sono un terzino di spinta a cui piace ovviamente molto di più la fase d’appoggio alla manovra offensiva – argomenta – ma questo credo valga per tutti, non solo per me. Tuttavia so applicarmi con profitto anche in chiave difensiva sull’uomo e lavoro ogni giorno di più per migliorarmi in questo aspetto specifico. Quando si è presentata l’opportunità di Bassano non ho esitato un istante ad accettare. La fama positiva che accompagna questo club in tutta Italia è nota e personalmente non vedo l’ora di mettermi alla prova e giocare le mie carte con la maglia giallorossa. Dei compagni non conoscevo nessuno, se non per averli affrontati in campo, ma devo ammettere che l’accoglienza da parte dello spogliatoio è stata favolosa, mi hanno fatto sentire subito a casa». Facile che a Bassano la gente non metabolizzi il suo nome, non assorbibile comodo di primo acchito. Diventerà i primi tempi Karlakis se non addirittura Canalis. Lui ci scherza su. «Nessun problema, ci sono abituato – sorride – dovunque sono stato avevano difficoltà di pronuncia, ma francamente è l’ultimo dei problemi». Piuttosto si concentra sugli obiettivi stagionali. «C’è da parte di tutti una gran voglia di fare bene e togliersi delle soddisfazioni – ammette – sappiamo che la società vuole come minimo i playoff e noi dovremo andare in campo con il desiderio e la rabbia di vincere più partite possibili in un campionato che, come al solito, sarà durissimo. Ma si respira un gran bel clima, ci sono tanti giovani in squadra e c’è un gran bello spirito, si lavora duro ma con allegria. Insomma, le premesse sono notevoli e ho enorme fiducia».

NESSUN MAESTRO. Evita accuratamente di ispirarsi a un modello calcistico («Una volta dissi che mi piaceva Marcelo e il giorno dopo un giornale sparò un titolo decisamente inappropriato, da quel momento non cito più alcun riferimento tra i campioni»), adora basket e tennis («Sono per Rafa Nadal») e in cucina sceglie il pesce in ogni sua variante, da buon uomo di mare. Del resto la provenienza geografica incide tantissimo nelle preferenze culinarie: il romagnolissimo Grandi stravede per la piadina crudo e squaquerone. Fornelli o meno, per adesso l’unico difetto di Karkalis è che ha segnato solamente con la Primavera del Pescara e in 4 anni da professionista non ha ancora bollato. Tuttavia Bassano ha trasmesso vocazioni da goleador a Semenzato e Davì, sin lì praticamente all’asciutto. Ora la luccicanza sottoporta dovrà baciare anche il delfino Karkalis.

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