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Calcio

Pallone d'Oro: sette volte Messi. Lewandowski è secondo, Jorginho terzo

Il settimo sigillo arriva nella sua nuova casa. Dopo la mancata assegnazione nel 2020 causa una pandemia che ha condizionato la stagione, torna il Pallone d’Oro e ancora una volta finisce nella bacheca personale di Lionel Messi. Al Theatre du Chatelet di Parigi il 34enne fuoriclasse argentino trionfa nell’anno forse più strano della sua carriera, diviso fra Barcellona e Paris Saint Germain: in blaugrana si toglie poche soddisfazioni, la Coppa del Re e il titolo di Pichichi della Liga con 30 gol, poi l’estate trionfale con la prima vera gioia in maglia albiceleste, conquistando la Coppa America in casa degli eterni rivali brasiliani, quindi il clamoroso addio al Camp Nou e il trasferimento all’ombra della Torre Eiffel dove fin qui ha mostrato solo sprazzi della sua immensa classe. Ma tant’è, per «France Football» il miglior giocatore di questo 2021 è Leo, che sale a quota 7 Palloni d’Oro staccando forse definitivamente Cristiano Ronaldo, fermo a 5, nella corsa alla gloria che ha caratterizzato l’ultimo decennio. In una serata con Didier Drogba nelle vesti di presentatore e due corrieri d’eccezione come Fernando Alonso ed Esteban Ocon, Messi non nasconde l’emozione.

«Quest’anno sono riuscito a raggiungere un obiettivo che tanto desideravo e per il quale ho lavorato per tantissimi anni, ho sempre sognato di vincere qualcosa con la maglia della nazionale. La vittoria della Coppa America mi ha portato a vincere questo premio e per questo voglio condividerlo con tutti i miei compagni di nazionale, fanno parte di questo trofeo come i miei compagni al Barcellona e ora al Psg». Ancora affamato, di calcio («Non so quanto mi resta da giocare ma spero sia ancora molto perché mi piace tanto») e di trofei («Ho molta voglia di affrontare questa nuova fase della mia vita, sono felicissimo a Parigi e ho tanta voglia di raggiungere nuovi obiettivi»), la Pulce ha poi parole al miele per Lewandowski, arrivato secondo: «È un onore per me aver lottato con Robert: avrebbe meritato il Pallone d’Oro l’anno scorso, tutti concordavano su questo e spero che France Football possa risarcirti e possa darti questo premio». Già, perché con un Cristiano Ronaldo fuori dai giochi (sesto), il grande sconfitto è l’attaccante polacco, vincitore «morale» del 2020 che lo ha visto trascinare a suon di gol il Bayern al triplete e che anche quest’anno si è dimostrato il centravanti più forte in circolazione, battendo record su record.

Ma tutto questo non è stato sufficiente se non per ricevere il riconoscimento di «Attaccante dell’anno». A completare il podio, poi, un italiano anche se d’adozione, Jorginho, al quale non è bastato il doppio titolo di campione d’Europa prima col Chelsea (club dell’anno) e poi con la Nazionale: ruolo, appeal e forse anche quei due rigori sbagliati con la Svizzera che hanno rimandato ai play-off mondiali l’Italia hanno pesato sul giudizio finale. Niente da fare anche per gli altri quattro azzurri che figuravano nella lista dei 30 candidati diramata lo scorso 8 ottobre, Giorgio Chiellini (13^), Leonardo Bonucci (14^), Nicolò Barella (26^, ex aequo con Ruben Dias e Gerard Moreno) e Gigio Donnarumma (10^) che però può consolarsi col «Trofeo Yashin» assegnato al miglior portiere dell’anno. «È stato un anno incredibile per me, a partire dal ritorno in Champions col Milan, il campionato europeo che ci ha permesso di dare gioia a tutti gli italiani e a noi stessi. E poi il mio passaggio al Paris Saint Germain: spero di ripagare questa fiducia sul campo e vincere tanti trofei con questa maglia». In una serata contraddistinta anche dal ricordo di Gerd Muller e Diego Armando Maradona, il «Trofeo Kopa» destinato al miglior giovane va al 19enne talento blaugrana Pedri. Il Pallone d’oro femminile, invece, se lo aggiudica la centrocampista spagnola del Barcellona, Alexia Putellas.

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