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Il Lane futuro

Nuovo Menti e zona stadio: il Vicenza accelera ma ora i tempi stringono

Un punto conquistato in campo che vale una buona dose di fiducia. Ed è quella che serve anche alla squadra dei soci del LR Vicenza che in queste settimane hanno conosciuto quella che diventerà la nuova casa del Vicenza. Il dado è tratto, il campo d’azione per adesso è il Consiglio d’amministrazione del Vicenza dove è stato presentato lo studio di fattibilità, un piano che però dipenderà anche dai risultati sportivi di una squadra che deve uscire dalle secche del fondo classifica.
Difficile in questa fase avere notizie definitive e il condizionale è d’obbligo. Quello che filtra da Largo Paolo Rossi 9 è che l’ipotesi di progetto dovrebbe comprendere il rifacimento dello stadio, aree commerciali, direzionali oltre a residenze e uffici per il polo universitario. Si tratta di un progetto da decine di milioni di euro, una trentina destinati al nuovo Romeo Menti che sarà concepito come rinnovato “tempio del calcio biancorosso” ma aperto ad altri eventi pubblici e privati. Un luogo dello spettacolo insomma, calcistico e non. Un’idea di stadio all’inglese, condivisa fin dalle prime battute da Andrea Abodi, vale a dire il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e del Comitato di Gestione Fondi Speciali, l’istituto cioè che potrebbe finanziare parte del progetto. Tutta l’area verrà rivoluzionata. Il progetto che sarà presentato al Comune prevede che nel terreno del campetto di sabbia, sfruttato ora come parcheggio dove un tempo si allenava il Real Vicenza e Roby Baggio, sarà sostituito da due torri che ospiteranno uffici. L’idea, che per ora è solo sulla carta, è che nell’area si svilupperanno anche volumi commerciali e l’espansione del polo universitario, insomma una nuova zona a cui starebbe lavorando un importante studio di progettazione europeo. Il ruolo dei soci È il segno tangibile che la società sta facendo le cose che aveva annunciato con un solido business plan per convincere i soci a credere nel Vicenza. Si tratta di un’altra tappa importante della famiglia Rosso che dal momento del suo ingresso in città non ha mai smesso di investire con l’obiettivo di tornare nella massima serie e magari con uno stadio nuovo. Ma per fare questo ci sarà bisogno di un altro passaggio. L’ipotesi è che venga creata una società ad hoc con il compito di realizzare le opere, una sorta di “immobiliare” che curerà la parte progettuale ed esecutiva, esterna però al club biancorosso. Il Vicenza, in quanto società, dovrebbe entrare nel capitale dell’immobiliare con circa il 10%, mentre il restante 90% dovrebbe essere costituito da soggetti esterni, società finanziarie o singoli privati.

L’amministrazione È evidente che il ruolo del Comune e del sindaco sarà fondamentale, lo studio di fattibilità rappresenta una rivoluzione urbanistica, scelte strategiche che avranno effetti non solo per il club biancorosso ma per l’intera città. Il sindaco Francesco Rucco, ospite della trasmissione Rigorosamente Lane su Tva, era stato chiaro: «Stadio? Non ho ancora visto nessuno, credo che verranno da me a parlare presto perché la concessione scade nel 2022 e bisogna sedersi a tavolino domani per definirla, come la definiamo? In funzione di lavori importanti o solo per 1-2 anni?».
I tempi dunque stringono, la concessione per lo stadio scade nel maggio 2022, che tradotto in termini burocratici, significa che Vicenza e i tecnici comunali hanno poche settimane per ragionare sul futuro. E mentre palazzo Trissino vive con preoccupazione e “mal di pancia” l’attuale situazione, sembra che a giorni i dirigenti degli uffici tecnici del Comune chiederanno un incontro urgente ai vertici di largo Paolo Rossi 9.

La squadra Il gruppo di Brocchi intanto si gode il punticino conquistato con la forza della disperazione, aggrappandosi ad una classifica ancora complicata. Dal pareggio conquistato con il Monza i segnali importanti sono arrivati, ma mai come in questo momento i risultati sportivi potrebbero accelerare gli investimenti di una società che vuole scrivere la storia moderna dei biancorossi.

 

Eugenio Marzotto

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