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L'INCONTRO.

«Non dimentico il Menti in piedi per Schumacher»

di Alessia Zorzan
Claudio Pasqualin giocò con lui la partita del cuore «È stato un privilegio. Spero si riprenda presto»
Il pluricampione di F1 è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Grenoble dopo un incidente mentre si cimentava nel fuoripista. ANSA
Il pluricampione di F1 è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Grenoble dopo un incidente mentre si cimentava nel fuoripista. ANSA
Il pluricampione di F1 è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Grenoble dopo un incidente mentre si cimentava nel fuoripista. ANSA
Il pluricampione di F1 è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Grenoble dopo un incidente mentre si cimentava nel fuoripista. ANSA

Il Menti quella standing ovation se la ricorda ancora. «Non accadeva da tempo, ma “Schumi” è riuscito nell'impresa». L'avvocato Claudio Pasqualin sceglie questa immagine, tra le tante che ha impresse nella mente, per ricordare la Partita del Cuore giocata a Vicenza tra Nazionale piloti, con Michael Schumacher nei panni di capitano e Ivan Capelli di allenatore, e All Stars Vicenza, capitanati proprio da Pasqualin e allenati da Nevio Scala. Era il 29 ottobre del 2006, al Menti si era dato appuntamento il pubblico delle grandi occasioni: 8mila persone sugli spalti, 41 mila euro raccolti e destinati in beneficenza. E poco importa se la gara è andata agli “ospiti”, con un secco 3-0 ai danni dei biancorossi. È stata comunque una festa e il campione Schumacher era lì a pochi metri. Adesso sta lottando tra la vita e la morte all'ospedale di Grenoble, dopo l'incidente con gli sci di cui è stato vittima a Meribel, sulle Alpi francesi, mentre con il figlio si cimentava su un fuoripista. Nella caduta ha riportato un grave trauma cranico, nonostante il caschetto.
«La notizia mi ha molto scosso - commenta Pasqualin - Schumacher è uno sportivo a tutto tondo e non ha mai nascosto la propria passione per gli sport estremi e la velocità. Ma in questo caso era con il figlio, non penso proprio che sia stato tradito da un'imprudenza. Ci auguriamo tutti che possa riprendersi presto».
Stesso ruolo, campi avversari. Pasqualin ricorda bene la partita. «Ho avuto il privilegio di scambiare con lui qualche parola. Mi ha colpito molto la sua disponibilità, poteva sembrare austero, invece si è rivelato molto alla mano. L'unico limite, che non ha mai superato, è quello della lingua. Ma ce la siamo cavata, un po' in inglese e un po' in italiano».
«Mi ha ribadito la sua passione per il calcio - aggiunge - dicendo che ogni volta che poteva, coglieva al volo l'occasione di scendere in campo. Si è detto colpito anche dell'accoglienza che Vicenza gli aveva riservato. E in effetti è stata una grande festa. È stato senza dubbio la vera star della giornata».
C'è anche un aneddoto simpatico. «Da capitani siamo entrati entrambi per ultimi, ma Schumacher mi ha subito “seminato”. Io sono entrato camminando, lui invece di corsa, guadagnando metri. È entrato subito in partita e in campo non ha perdonato. Il primo gol è stato suo».
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