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Sollevamento pesi

Laurel, l'atleta transgender neozelandese è pronta per le Olimpiadi di Tokyo

Laurel Hubbard in una foto d'archivio (Ansa)
Laurel Hubbard in una foto d'archivio (Ansa)
Laurel Hubbard in una foto d'archivio (Ansa)
Laurel Hubbard in una foto d'archivio (Ansa)

La sollevatrice di pesi neozelandese Laurel Hubbard è pronta a diventare la prima atleta transgender a competere ai Giochi Olimpici, una mossa che riaccenderà il dibattito sull’etica dello sport trans. La 43enne, nata di sesso maschile ma passata a quello femminile sulla trentina, è sul punto di raggiungere le Olimpiadi di Tokyo in base alle nuove regole di qualificazione imposte dal coronavirus.

Hubbard, che in passato ha gareggiato anche nelle competizioni maschili, è diventata idonea a competere nel sollevamento pesi femminile dopo aver mostrato livelli di testosterone al di sotto della soglia richiesta dal Comitato Olimpico Internazionale. L’atleta è già stata la prima transgender a partecipare in Australia ai Giochi del Commonwealth a Gold Coast nel 2018, quando ha dovuto ritirarsi dopo aver subito un infortunio al gomito che ha quasi messo fine alla sua carriera.

Mentre la squadra neozelandese deve ancora essere nominata, i funzionari hanno detto che probabilmente Hubbard è in grado di soddisfare i nuovi criteri di qualificazione che sono stati semplificati dalla Federazione internazionale di sollevamento pesi a causa della pandemia Covid-19. «L’NZOC può confermare che è molto probabile che i sistemi di qualificazione della federazione internazionale (IF) riveduti permetteranno ad un certo numero di sollevatori di pesi neozelandesi, tra cui l’atleta transgender dei Giochi del Commonwealth Laurel Hubbard, di avere assegnato un posto in quota IF per Tokyo 2020», ha detto il Comitato Olimpico della Nuova Zelanda. 

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