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L'ex Bittante: «Vi aspetto in serie B»

IL PERSONAGGIO. Cresciuto nel Vicenza, è passato al Bassano e alla Fiorentina. Ha vinto la Prima Divisione ad Avellino
«All'inizio ho fatto molta fatica ma si è rivelata la scelta giusta»
Luca Bittante, in B con l'Avellino
Luca Bittante, in B con l'Avellino
Luca Bittante, in B con l'Avellino
Luca Bittante, in B con l'Avellino

Vicenza l'aveva lasciata che era poco più di un pulcino, nel 2006. Poi Bassano, Firenze… E finalmente Avellino. La maturità. Sì, perché a vent'anni nemmeno compiuti, Luca Bittante ha già vinto il suo personalissimo scudetto: quello della promozione in Serie B. E con una squadra come l'Avellino che, fino a pochi anni fa, annegava nel mare del fallimento. Una scelta coraggiosa. D'altronde, il direttore del settore giovanile del Bassano Michele Nicolin non ci pensa su due volte nel definire Luca un ragazzo «temerario, che non si è mai fatto spaventare dalle difficoltà». E la prima, qual è stata? Forse proprio qui a Vicenza, dove dopo una stagione con i pulcini e una con gli esordienti, Bittante era approdato ai giovanissimi. «Proprio in quel momento c'è stato l'avvicendamento societario – racconta – con il cambio di alcuni dirigenti tra cui il direttore generale. La società aveva fatto delle scelte e – assieme ad altri – ero stato messo un po' da parte. Nel frattempo, sono stato contattato dal Bassano tramite Michele Nicolin. E così è iniziata la mia avventura». Un'avventura, per così dire, vissuta tra le mura di casa, dal momento che Bittante è originario proprio di Bassano del Grappa. Una volta firmato per la società della famiglia Rosso, Bittante è entrato a far parte della rosa degli esordienti. La svolta arriva nella stagione 2009-2010, dove Luca gioca stabilmente con gli allievi nazionali e nelle amichevoli infrasettimanali con la prima squadra. Ma è a gennaio che arriva una proposta che non si può rifiutare: chiamano gli allievi nazionali della Fiorentina, tramite il direttore sportivo Corvino. «Firenze era un ambiente totalmente diverso, è stato lì che ho cominciato a conoscere il professionismo. Mi allenavo anche con la prima squadra, giocatori di Serie A… E al mio esordio con l'Arezzo ho pure segnato!». Poi, dopo tre anni viola, il prestito all'Avellino: «Qui c'è una mentalità totalmente diversa rispetto a noi, all'inizio ero un po' spaesato… ma alla fine si è dimostrata la scelta giusta». Anche perché, se al tempo di Firenze «mamma e papà erano un po' scettici nel farmi andare via di casa a 14 anni», adesso ad Avellino c'era chi lo seguiva sempre. È il fratello maggiore Marco, che gioca invece nella Marosticense, in Eccellenza. «È contentissimo per me, e io lo sono altrettanto perché anche lui ha fatto un'ottima stagione, quasi andavano ai play off». E il Vicenza? «Ho visto la partita di sabato contro l'Empoli – racconta Bittante – e mi è dispiaciuto vedere quello che è successo». La matematica però ancora non condanna i biancorossi. «Spero che si salvino, perché Vicenza è una piazza con una storia davvero molto importante. A Vicenza ci vengo quando vado a casa. E sarebbe bello anche tornare a giocare qui vicino». Anche perché il futuro del ragazzo di Avellino, al momento, dice Serie B. Bittante contro Vicenza? Luca ride, «chissà!». Tu chiamale se vuoi, soddisfazioni.

Giulia Guglielmi

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